------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Mauro Lupi Subject: Re: IMLI: Posizione del server >ai fini della *visibilita'* nel mondo, quanto e' importante la posizione >fisica del server sul quale e' stato realizzato il nostro sito? personalmente ritengo che NON abbia nessuna rilevanza ai fini della visibilita'. La differenza e' una efficacie azione promozionale dentro e fuori la Rete, a seconda della tipologia del sito >Altra domanda: avendo necessita' di trasmettere in "RealVideo" ed essendo >le linee telefoniche italiane non propriamente velocissime, e' il caso di >pensare di realizzare il sito all'estero o no, e se si dove??? dipende dai destinatari del sito. In genere, se il tuo target e' internazionale gli utenti ottengono prestazioni migliori se i web e' negli USA. Chiaramente esistomo ottimi provider in Italia e pessimi negli USA, per cui comunque il consiglio e' "testare" per un cento periodo le prestazioni di piu' provider prima di scegliere Mauro Lupi ---------- Ad Maiora srl La gamma piu' ampia di servizi per la promozione di siti Web http://www.admaiora.com/ Guida Completa ai Motori di Ricerca http://www.motoridiricerca.it/ ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: dimer@tin.it (Dimer Camparini) Subject: Internet Marketing: casi aziendali interessanti? Ciao a tutta la lista. :-) (in effetti e' da un po' che non partecipo, ma la seguo da sempre...) Avrei un problema...chissa' se qualcuno mi puo' dare una mano... Vorrei cominciare la mia tesi sul direct marketing applicato alla rete = (in confronto con le tecniche consolidate, tipo posta, telefono, ecc.) da svolgersi tramite questionari e interviste ad un campione ristretto di = 3-4 aziende italiane particolarmente "interessanti" e "attive" su questo = fronte, in modo da "fotografare nel dettaglio" dei veri e propri "casi" = emblematici della realta' italiana. Il mio problema e': dove le vado a pescare queste imprese? ;-) La mia referente (co-relatrice) in facolta', a cui ho chiesto se per caso esistesse gia' un data-base di imprese "papabili" sul quale fare una = prima selezione, non ha voluto fornirmi alcun tipo di aiuto in questo senso... Per cui devo partire da zero... Dovendo trovare questi "casi" ho pensato che un buon sistema potrebbe = essere quello di utilizzare preliminarmente un campione piu' vasto (50-100 = imprese) a cui inviare via mail un questionario semplificato che mi consentisse di raccogliere informazioni di base su di esse ed una loro eventuale disponibilita' ad una collaborazione piu' ampia... Sulla base di questo effettuare la selezione ed entrare poi nel "vivo" della ricerca... Pero' anche trovare quelle 100 imprese non e' tanto semplice...non posso certo procedere a casaccio... Percio', eccomi qui! :-) Qualcuno ha qualche "tips" che possa risultarmi utile, consigli su come procedere? Siti interessanti in tal senso? Aziende che potrebbero fare al caso mio (sarebbe il massimo, ma e' difficile...)? Ogni suggerimento sara' bene accetto... :-) E inoltre...un dubbio: le aziende, per vostra esperienza, sono disposte a partecipare a ricerche del genere, o e' difficile farle "sbottonare" = sulle loro strategie e modalita' operative? (domanda rivolta anche ad eventuali imprenditori in ascolto...) ;-) Grazie in anticipo. Saluti! ^_^ _/_/_/ Dimer Camparini _/_/_/ _/_/_/ Reggio Emilia - ITALY _/_/_/ _/_/_/ dimer@tin.it _/_/_/ _/_/_/ UIN:1645559 - Nickname:Ciccio _/_/_/ ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: "Lara Martini" Subject: IMLI: a cosa serve cedere alcuni dati personali Credo che la questione sia quella di capire fino a che punto sia diffuso, tra gli utilizzatori di Internet, il desiderio di usufruire di servizi personalizzati. Infatti, se voglio poter accedere ad una pagina di giornale ritagliata sui miei interessi, o ricevere eventuali messaggi di update dei siti che frequento, sulla pubblicazione di libri del mio autore preferito, E' chiaro che devo essere sincero e dire quanti hanni ho, cosa mi piace etc. (posso sempre lasciare qualcosa in bianco, ma devono essere aspetti marginali). D'altra parte, se non ho interesse a rtovare un'interfaccia o dei servizi dedicati non perdero' tempo a compilare questionari. OK, tutto questo e' abbastanza evidente. Lo e' meno il capire se effettivamente il mercato degli utenti Internet sia pronto per questo tipo di discorso, se ci sia una domanda per tali servizi - basta considerare le difficolta' in cui =E8 oggi il push, che sembrava un'ottima soluzione. Probabilmente, ci=F2 dipende anche dall'effettiva immaturit=E0 dell'offer= ta: le aziende italiane non hanno ancora capito l'uso di certi strumenti, ed in molti casi nemmeno come trarre indicazioni utili dai dati che raccolgono. La mia impressione personale =E8, comunque, che in rete gli utenti siano abbastanza disposti a cedere informazioni personali "non sensibili", quali appunto quelli sulle proprie preferenze di navigazione. Questo perch=E8 mi pare che i sondaggi, "referendum", etc. proposti vengano accettati anche pi=F9, in percentuale, di quanto non avvenga in altri contesti - soprattutto se c'=E8 la percezione che abbiano fini informativi/di ricerca piuttosto che prettamente commerciali. Lara Martini PS: a proposito - o a sparoposito :-) - cosa ne pensate della tecnologia push, e di perch=E8 non ha ottnuto il successo pronosticato da molti? ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Piero Intonti Subject: Re: IMLI: Brand awareness on the Web Ciao Chiara, At 03.22 22/04/98 -0700, you wrote: >mi chiamo Chiara e sono una studentessa di Economia e Commercio. E' da >un po' di tempo che sono iscritta alla lista anche se questo =E8 il mio >primo intervento. Bene, ti rispondo anche io con il mio primo intervento, cosi' siamo pari. :) >Volevo fare una domanda. Non cambia un p=F2 il ruolo della marca >in Internet rispetto a quello che pu=F2 avere nei media tradizionali? >Questo grazie alla possibilit=E0 di utilizzare le comunit=E0 virtuali come >mezzo per sviluppare nei consumatori un senso di appartenenza alla >stessa e grazie alle innumerevoli informazioni che si possono avere.=20 E' innegabile come le funzionalita' di Internet, in quanto strumento di informazione interattivo, accrescano le potenzialita' di fidelizzazione della clientela. Alla base di questo principio vi e', a mio parere, il fatto che anche la semplice navigazione coinvolge i sensi (vista, tatto, alle volte udito) che meglio favoriscono la memorizzazione. =20 Nel caso poi di appartenenza ad una comunita' virtuale il discorso si amplifica ed espande, poiche' subentra anche un approccio di "identificazione" e "senso di appartenenza" insito in qualsiasi comunita'. E fin qui forse ho detto cio' che ormai e' trito e ritrito.=20 Cio' che invece mi sembra ulteriormente indicativo e' la differenza fra una comunita' reale ed una comunita' virtuale su internet.=20 La seconda e', a mio parere, in realta' una "sotto-comunita'". La prima vera comunita' e' quella di essere un "cybernauta" o navigatore (come dir si voglia) che porta gli appartenenti a questo primo esteso (ma non tanto) gruppo a parlare di "e-mail", di "browser", di "motori di ricerca" e di tanti altri argomenti conosciuti, ma solo per chi ha sperimentato questo tipo di esperienza in maniera piu' o meno continuativa. Essere un cybernauta oggi significa ancora (e credo lo sara' fino alla seconda alfabetizzazione) appartenere ad una comunita'.=20 Le implicazioni per il marketing a questo punto sono abbastanza evidenti; appartenere ad una "sotto-comunita'" costituisce una forma di fidelizzazione maggiore, proprio perche' coloro che vi appartengono cercano di autoidentificarsi meglio e hanno raggiunto le due condizioni necessarie all'appartenenza, e cioe':=20 - appartenere alla comunita' dei cybernauti - appartenere alla comunita' virtuale specifica E qui scatta l'esempio: credo che questa lista vada bene per spiegarlo; i suoi iscritti sono ovviamente non solo fruitori di servizi di collegamento di qualsivoglia natura, ma anche interessati alle implicazioni che internet ha sul marketing. Sono senza dubbio molti i navigatori in italia, e sono senza dubbio molte le persone interessate a qualsiasi applicazione pratica abbia il marketing; soddisfacendo entrambe le condizioni nella nostra lista accade cio' che e' logico e prevedibile: 1) che il numero dei suoi partecipanti sia ovviamente minore rispetto alle singole comunita' "madri" ; 2) che cosi' come le regole di sociologia insegnano, le comunita' ristrette tendono ad "autoidentificarsi", ad "autofidelizzarsi" ed "autoriconoscersi". A qualsiasi costo: dando i propri dati, fidandosi del gruppo, cercando i bollini che testimonino quell'appartenenza che altrimenti sarebbe solo teorica e che invece diventa in questo modo una specie di attestato. Un po' come una tessera di partito, se vogliamo, o come la tessera di "tifoso della mia squadra" da molti mostrata come se fosse la vera dimostrazione della propria fede calcistica. Diamo tutta questa pappa al responsabile marketing di un'azienda e lo faremo felice. Ne e' la dimostrazione il fatto che molti dei newsgroups specifici su alcuni prodotti sono non soltanto monitorati dalle aziende produttrici (anche questa, notizia trita e ritrita) ma addirittura costituiti dalle stesse, proprio per mettere a disposizione quella piazza che serve a fidelizzare la propria clientela.=20 Un saluto a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggermi fin qui. :) Piero Intonti ------------------------------------------------------------------------ Web design srl |Piero Intonti Via De Napoli 2/a |intonti@webdes.com 70121 - Bari |infodesk@webdes.com tel. 080/5576911 | ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: lorenzo guerra Subject: incompetenze altrui. Siccome sono stufo, scusate lo sfogo personale, di sentire continuamente lagnanze varie tipo: sigh siamo indietro invece negli usa..., l'e-commerce da noi fa schifo invece in america, l'advertising in america frutta x-miliardi da noi 4 noccioline buhh, ecc. volevo porre all'attenzione della lista una lettera, che ho ricevuto tramite mailing list tedesca ruguardo ad un articolo pubblicato sul sito di "Spiegel" (il pi=F9 autorevole magazine tedesco). Il quale si intitola (con molta franchezza): "I record dell'ignoranza", non sta parlando della situazione italiana, ma bens=EC di quella germanica, che vorrei ricordare un pochettino pi=F9 rosea, almeno giudicando dai dati: tra i 3 e i 5 milioni di tedeschi on-line regolarmente tutte le et=E0 anagrafiche ben rappresentate, un tasso di informatizzazione, che l'Italia raggiunger=E0 forse dopo il 2015..., fatturato previsto per l'e-commerce galoppante. Si parla di siti pensati senza nessuna cognizione di causa con troppa grafica e poco contenuto, se si visitano i siti delle grandi ditte, cos=EC spiega l'autore dell'articolo, si capisce che il webdesign in Germania =E8 estremamente sottosviluppato. Per chi volesse leggerlo per intero: http://www.spiegel.de/netzwelt/themen/webdesign.html Tutto ci=F2 per dire, che il problema dell'incompetenza =E8 di tutti, stiamo creando un nuovo mondo e ancora non sappiamo dove andremo a finire. E' chiaro, che sarebbe bello avere in Italy una situazione come in america, ma loro dove sono ora ci sono arrivati 'step by step', quindi rimoccarsi le maniche oliare bene il cervello sono le uniche armi per capire qualcosa di cosa st=E0 succedendo e dare il proprio, pur misero, contributo alla rete. lorenzo ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: S&G Giaretta Subject: comunicazione uno a uno Dice Marco Deveglia: >di nuovo non cogli il punto della faccenda: dare >informazioni su di se e i propri consumi, permette di avere un servizio >migliore, quindi e' un vantaggio. Se non la pensi cosi', basta che non >dai i tuoi dati, e otterrai il solito trattamento indifferenziato di >sempre. Risponde Fabio Metitieri: >Avevo appunto scritto che o mi offri qualcosa, o io non >ti do i miei dati. Mi sembra che nell'ambito di questa discussione si sia trascurato un aspetto importante: a differenza di cio' che accade nei media tradizionali, con Internet, attraverso l'analisi dei log file, e' possibile raccogliere numerose informazioni sul pubblico utente anche senza la sua collaborazione consapevole. Ulteriori possibilita' sono rese disponibili dall'impiego di sistemi di tracking che utilizzano i cookie (nel caso in cui gli utenti non decidano di rifiutarli esplicitamente), sistemi che si possono combinare, nel caso di siti che raccolgono informazioni attraverso questionari, o che permettono l'acquisto on line, con i dati raccolti attraverso queste altre fonti. Penso che queste opportunita' tecniche, per quanto finora poco sfruttate nel nostro paese, ci spingano a modificare l'ottica con cui affrontare il problema: forse non ha piu' senso chiedersi se all'utente conviene fornire i propri dati in cambio di qualcosa di vantaggioso, dal momento che numerose informazioni sul suo conto sono raccolte ugualmente e, nella maggior parte dei casi, a sua insaputa. Questi sistemi "non intrusivi" di raccolta delle informazioni, inoltre, non consentono di associare una serie di dati ad una persona con una precisa identita', il che, per molti versi, porta a conseguenze positive sul piano della tutela della privacy. Chiedo scusa per la lunghezza. Simone Giaretta amigos@interplanet.it .. ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- Subject: Personalizzazione, perche' From: Marco Deveglia >Credo che la questione sia quella di capire fino a che punto sia diffuso, >tra gli utilizzatori di Internet, il desiderio di usufruire di servizi >personalizzati. Avere servizi, prodotti e anche informazioni pubblicitarie = personalizzate credo interessi a tutti, utenti Internet e non. = Significa perdere meno tempo e avere prodotti che ci soddisfano = meglio. Su Internet e' molto piu' facile fare queste cose che nel mondo reale. >PS: a proposito - o a sparoposito :-) - cosa ne pensate della tecnologia >push, e di perch=E8 non ha ottnuto il successo pronosticato da molti? Opinione personale: richiede un collegamento fisso alla rete (non va = bene per gli utenti via modem) e non risolve il problema = dell'information overload, anzi eventualmente lo amplifica. E poi, = scusate, non esiste gia' una bella tecnologia push personalizzabile e = usabile anche senza i mega browser attuali? (parlo dell'e-mail, of = course) Subject: Incompetenze altrui. >Siccome sono stufo, scusate lo sfogo personale, di sentire continuamente >lagnanze varie tipo: sigh siamo indietro invece negli usa... In Italia probabilmente non siamo particolarmente indietro sull'Internet marketing, siamo indietro in generale sul marketing e la pubblicita' e in particolare sul direct marketing. Questo fatto, ovviamente, si riflette sulla qualita' dei lavori fatti su Internet, che, a mio avviso, soffrono anche della nostra specifica attenzione sulla forma, talvolta a discapito della sostanza. Si, e' sociologia da bar. Marco O P E N M I N D S Marketing in the Digital World Address: via Bullona 10 - 20154 Milan, Italy Phone: 39-2-31.15.70 - 39-2-34.47.08 [fax] Email: mail@open-minds.com ------------------------------------------------ GoldMine Authorized Partner - www.goldminesw.com ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- Subject: Re: IMLI: incompetenze altrui. From: Marco Deveglia >Siccome sono stufo, scusate lo sfogo personale, di sentire continuamente >lagnanze varie tipo: sigh siamo indietro invece negli usa... In Italia probabilmente non siamo particolarmente indietro sull'Internet marketing, siamo indietro in generale sul marketing e la pubblicita' e in particolare sul direct marketing. Questo fatto, ovviamente, si riflette sulla qualita' dei lavori fatti su Internet, che, a mio avviso, soffrono anche della nostra specifica attenzione sulla forma, talvolta a discapito della sostanza. Si, e' sociologia da bar. Marco O P E N M I N D S Marketing in the Digital World Address: via Bullona 10 - 20154 Milan, Italy Phone: 39-2-31.15.70 - 39-2-34.47.08 [fax] Email: mail@open-minds.com ------------------------------------------------ GoldMine Authorized Partner - www.goldminesw.com ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Manfred Leiter Subject: Re: IMLI: Internet Marketing: casi aziendali interessanti? Salve, mi chiamo Manfred Leiter, seguo questa lista da parecchio tempo e questo =E8 il mio primo intervento. dimer@tin.it (Dimer Camparini) wrote: >Vorrei cominciare la mia tesi sul direct marketing applicato alla rete... >Il mio problema e': dove le vado a pescare queste imprese? ;-) >E inoltre...un dubbio: le aziende, per vostra esperienza, sono disposte a >partecipare a ricerche del genere, o e' difficile farle "sbottonare" sulle >loro strategie e modalita' operative? Mi sono appena laureato in Economia e Commercio con una tesi in Marketing, nella quale ho analizzato "I canali distributivi delle compagnie aeree e le nuove tecnologie informatiche" (cio=E8 come le compagnie possono sfruttare nuove tecnologie, come Internet, per distribuire i propri servizi, scavalcando le agenzie di viaggi).=20 Per raccogliere dati e per poter presentare "casi" interessanti ho contattato tanti operatori (compagnie aeree, tour operator, agenzie,...) a livello globale, ma solo molto raramente c'=E8 stata una disponibilit=E0 a collaborare ed a fornirmi dei dati interessanti. Gli operatori italiani - secondo la mia esperienza - si sono dimostrati particolarmente disinteressati. E' addirittura successo che "per motivi di riservatezza" non mi volevano fornire dei dati (molto generali) che poi - pochi giorni dopo - ho letto in un'intervista della stessa persona in una rivista di settore. Secondo me, mandare solo un questionario non avr=E0 tanto successo, perch=E8 rappresenta per chi lo deve compilare solo tanto lavoro (spesso i dati richiesti non sono mai stati calcolati) e nessun vantaggio. La cosa migliore =E8 quella di: 1) preselezionare le imprese interessanti con altri metodi 2) raccogliere pi=F9 dati possibili su queste imprese senza contattarle direttamente (sul loro sito, sulle riviste, sui depliant, ecc.) 3) solo nella terza fase contattare direttamente il responsabile Marketing dell'impresa interessata, facendo capire che hai gi=E0 tante informazioni e chiedere *solo* le informazioni che non sei riuscito a trovare in altro modo Pu=F2 essere molto utile offrire alle imprese i risultati della tua indagine (cio=E8 la tua tesi). Di solito le imprese in questo caso sono pi=F9= disposte a collaborare, perch=E8 loro di solito sono talmente presi dal loro progetto che non hanno il tempo per analizzare cosa fanno gli altri e come sono posizionati. Buon lavoro con la tesi! Manfred Leiter Manfred Leiter E-mail(1): manfred@tropicalisland.com E-mail(2): manfred@iol.it Homepage: http://www.tropicalisland.com ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Fabio Metitieri Subject: push e dati personali Ciao a tutti, Lara Martini: >se ci sia una domanda per tali servizi - basta considerare le >difficolta' in cui =E8 oggi il push, che sembrava un'ottima soluzione. >Probabilmente, ci=F2 dipende anche dall'effettiva immaturit=E0= dell'offerta: >le aziende italiane non hanno ancora capito l'uso di certi strumenti, ed >in molti casi nemmeno come trarre indicazioni utili dai dati che= raccolgono. Sospetto che tu abbia ragione. Sul push e sulla sua presunta crisi, la mia (breve, era una column, con spazio molto limitato) Not Humble Opinion (che trovate per intero con URL: http://194.243.154.47/miol/dina/SchedaArticoloFromAsp.asp?CodiceArticolo=3D1= 14 152&CodiceTestata=3D2) e' questa: ******* Le prime pubblicazioni comparse in Rete, quasi tutte universitarie e in molti casi studentesche e amatoriali, venivano diffuse attraverso delle liste di distribuzione, cio=E8 con delle mailing list indirizzate "a senso unico", solo per spedire le informazioni agli iscritti e non come strumenti per la discussione. Con un push, appunto, anche se allora il termine push non veniva ancora usato.=20 Con una lista di distribuzione, infatti, chi si iscrive riceve automaticamente nella propria casella di posta elettronica i numeri della rivista, senza dover pi=F9 eseguire alcuna attivit=E0 di pull.=20 Il push odierno, decisamente pi=F9 sofisticato rispetto al vecchio schema delle liste di distribuzione, potrebbe soddisfare contemporaneamente due esigenze fondamentali molto diverse tra loro. Per i content provider, cio=E8 per chi fornisce le informazioni, il push rappresenta un modo semplice e comodo per sapere, grazie al meccanismo di iscrizione, quanti sono i lettori e quali sono i loro gusti, consentendo quindi di mettere a punto in modo pi=F9 credibile e pi=F9 preciso l'offerta da presentare al mercato degli inserzionisti pubblicitari e dei finanziatori del servizio.=20 Ai lettori, invece, i servizi push offrono la possibilit=E0 di selezionare sia le fonti di informazione da cui estrarre gli articoli sia gli argomenti voluti. Per il lettore l'essenziale =E8 il poter scegliere alcune pubblicazioni, ignorandone altre, e poter ricevere da queste solo le notizie di interesse sportivo, oppure poter leggere soltanto gli articoli riguardanti la politica internazionale.=20 Il motivo del parziale insuccesso delle proposte di push, forse, =E8 tutto qui. Molti content provider hanno realizzato dei servizi informativi quasi privi della possibilit=E0 di selezione e di scelta, rinunciando quindi all'unico vero punto di forte interesse per i lettori: la possibilit=E0 di personalizzare le informazioni da ricevere. I "canali" proposti oggi da diversi information provider e information broker, tutto considerato, non rappresentano un'offerta particolarmente allettante: in fondo sono solo una rivisitazione, con tanti banner e con tempi di trasmissione molto pi=F9 lunghi, delle vecchie liste di distribuzione. ******* Insomma, non si tratta di piangersi addosso perche' gli USA hanno i soldi e noi no.... usare la rete con un po' di cognizione di causa evitando i soliti errori, segnalati ormai da anni, ma che molti continuano a fare (anche in USA), non costa, non economicamente: e' solo questione di una diversa impostazione. Piero Intonti: >2) che cosi' come le regole di sociologia insegnano, le comunita' >ristrette tendono ad "autoidentificarsi", ad "autofidelizzarsi" ed >"autoriconoscersi". A qualsiasi costo: dando i propri dati, fidandosi >del gruppo, cercando i bollini che testimonino quell'appartenenza che >altrimenti sarebbe solo teorica e che invece diventa in questo modo una >specie di attestato. Si', ma l'autoidentificazione nelle comunita' di rete di solito e' tutta interna alla comunita' stessa... Quindi in genere non capita di mostrare dati e bollini all'esterno, come dici tu: >Un po' come una tessera di partito, se vogliamo, o come la tessera di >"tifoso della mia squadra" da molti mostrata E quindi arriviamo a ripetere il solito discorso: >Diamo tutta questa pappa al responsabile marketing di un'azienda e lo >faremo felice. ...la pappa gli verra' data solo se lui offre in cambio qualcosa. >Ne e' la dimostrazione il fatto che molti dei newsgroups specifici su >alcuni prodotti sono non soltanto monitorati dalle aziende produttrici >(anche questa, notizia trita e ritrita) ma addirittura costituiti dalle >stesse, proprio per mettere a disposizione quella piazza che serve a >fidelizzare la propria clientela. Non sono d'accordo. Una cosa sono le comunita' che si creano spontaneamente, mentre altra cosa, completamente diversa, sono i tentativi di un'azienda di creare una comunita' di suoi utenti. I problemi da affrontare con eventuali iniziative di marketing sono molto differenti nei due casi. Ciao a tutti, Fabio (e chi ha "cambiato canale" prima di arrivare fin qui e' un couch potato... ;-) -- Fabio Metitieri Email: yukali@tin.it "Incontri virtuali": http://space.tin.it/computer/fmetitie