From imli@mediaquest.it Sat Jan 24 18:54:25 1998 Subject: IMLI: Primo messaggio Date: Sat, 24 Jan 98 18:54:25 +0100 From: Marco Deveglia ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- >Commento del moderatore: > >.. conosco aziende disinformate e sognatrici che vendono magliette, CD >musicali e riviste. Nomi e cifre per favore! Sono sempre disposto a cambiare idea, ma francamente non ci credo. Comunque visto che sai cose che noi tutti ignoriamo (giacche' di queste cose si parla da settimane se non di piu') rendici edotti, o supremo. Puo' essere che vendano cose cosi' di nicchia, cosi' uniche e con costi gestionali cosi' bassi (tipo: ordino solo dopo che mi hai pagato) che effettivamente ci sia il business, ma francamente, lo ritengo molto difficile. Ripeto: nomi e cifre, se ci sono. A me pare che il mio ragionamento fili, ma se la realta' mi smentisce (e smentisce diversi altri partecipanti alla IMLI), per noi sara' solo un arricchimento professionale. Marco O P E N M I N D S Marketing in the Digital World Address: via Bullona 10 - 20154 Milan, Italy Phone: 39-2-31.15.70 - 39-2-34.47.08 [fax] E-mail: mail@open-minds.com ------------------------------------------------- Commento del moderatore: Nomi e cifre mi sembra che siano venuti da parecchi interventi. Comunque eccovene altri. DigitalKiosk vende abitualmente riviste e quando dico abitualmente dico *almeno* un paio di riviste al giorno da nuovi clienti: media 10.000. In un anno: 7.300.000 lit. da nuovi clienti Ticket on line (tkts.it) riceve prenotazioni e vende biglietti quotidianamente. Qui non posso darvi cifre. Vedo intorno a me persone che utilizzano questo tipo di servizio parecchie volte durante la settimana oltre ad essere a conoscenza del successo di questa iniziativa. Trovate comunque i dati in un messaggio di Franoc Bondi del 20/01/98. Il sito di Jovanotti vende magliette, CD-ROM, cd musicali e quant'altro per corrispondenza. Riescono a fatturare parecchio, anche qui non posso darvi le cifre per correttezza professionale. Posso dirvi pero' che stanno attivando la vendita con GOItaly. In un incontro avuto alla SMAU ho saputo di un'iniziativa tutta italiana del nord-est. Una ragazza si e' messa in testa di vendere le magliette delle squadre di calcio di tutto il mondo. I suoi clienti provengono per il 50% dall'Italia e per il 50% dal resto del mondo. Fatturato di circa 100 milioni. Un saluto. Massimiliano Bancora -------------------- URL del sito IMLI: http://www2.datasail.it/imli Gli interventi devono essere inviati a: imli@mediaquest.it Iscrizioni: imli@mediaquest.it (subject: subscribe) Cancellazioni: imli@mediaquest.it (subject: unsubscribe) Per commenti e informazioni scrivete ai moderatori: Massimiliano Bancora: mbancora@mclink.it Elena Antognazza: elenaanto@tin.it From imli@mediaquest.it Sun Jan 25 17:20:33 1998 Subject: IMLI: CONFIRM-7247 Date: dom, 18 gen 1998 22.58.12 +0100 The IMLI mailing list has received a request to add you (mbancora@mclink.it (Massimiliano Bancora)) to the mailing list. This message is being sent to confirm the request. If you do wish to join the IMLI mailing list, please reply to this message within 10 days. Make sure that the subject of the reply message is: IMLI: CONFIRM-7247 It is okay if your mailer program adds "Re:" or "An:" before the above command, but do not change the subject in any other way. From imli@mediaquest.it Mon Jan 26 00:49:38 1998 Subject: IMLI: Risposta a Lawrence M.F. Sudbury Date: Mon, 26 Jan 98 00:49:38 +0100 ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Marco Deveglia >1) Si parla di supermercati informatici: io credo che il loro sviluppo >possa avere senso solo dove esiste una mentalita' meno attenta alla qualita'. >In Italia, ci sono signore che vanno al mercato e tastano 20 limoni per acquistarne uno >"perfetto". >Ed il target giovane (forse la maggioranza del 12% dei possessori di >computer)? Sono figli di quelle stesse signore che menzionavo prima: quando >vogliono "surfare" vanno su Internet, ma quando vogliono comprare limoni e >bistecche, vogliono controllare la qualita' prima! Lawrence M.F. Sudbury nel suo intervento dipinge un'Italia un po' pittoresca, secondo me, dove tutte le signore comprano i limoni tastando la merce e cosi' fanno pure i loro figli. La realta' e' un piu' complessa: in Italia, assieme a realta' come queste (tipicamente legate ai piccoli centri e al Sud, dove ci sono meno donne che lavorano), ci sono anche realta' metropolitane non tanto per dimensioni, quanto per atteggiamenti d'acquisto, dove le donne lavorano e non hanno tempo ne' voglia (perche' hanno anche altri interessi e soddisfazioni) di tastare i limoni, e i loro figli probabilmente di tastare i limoni se ne fregano ancora piu' delle mamme. Oggi, specialmente su target giovani (quindi gli attuali surfer e futuri acquirenti e-commerce, come spera IBM presumo) si tende a considerare agglomerati transnazionali basati su caratteristiche sociodemografiche: cioe' a dire che i giovani di tutte le grandi citta' europee si somigliano per atteggiamenti d'acquisto (e non solo quelli, naturalmente). Ma anche le loro mamme, che lavorano e vanno a fare la spesa all'iper, si somigliano. C'e' anche un'altro punto dell'intervento del dott. Sudbury che mi lascia perplesso: l'abitudine alla qualita'. In questo senso non vedo nel nostro Paese un'abitudine alla qualita' del servizio di vendita o dei prodotti: siamo invece abituati (come mostra anche l'esempio di Lawrence M.F. Sudbury) a un rapporto personale con il fornitore di prodotti o servizi. Ma questo non garantisce la qualita' del servizio o del prodotto: e infatti generalmente i nostri servizi(e prodotti) sono di qualita' inferiore a quella americana. Chi e' andato in USA ha sicuramente sperimentato direttamente gli acquisti di prodott e servizi con una qualita' che noi qui ci sogniamo. Per non parlare dell'esperienza di vendita: quando anche qui si potra' restituire la merce che non ci soddisfa ricevendo indietro i soldi, invece del "purtroppo lo scontrino e' gia' battuto", allora saremo un paese commercialmente civile. >2) Si fa un gran parlare di utilizzo solo "internazionale" di Internet. Ma, >in un paese come l'Italia, che ha n'economia basata sulla piccola-media >azienda, quanti hanno realmente un mercato extra-nazionale? E per vendere a >chi? Agli americani che attuano, a parte i soliti prodotti di nicchia, una >politica da sempre para-protezzionistica? Ai giapponesi che, dal punto di >vista commerciale vivono in un altro pianeta? E, a che costi di invio? Sono molte le aziende italiane che hanno un mercato internazionale: probabilmente sono piu' quelle nel settore business-to-business, che consumer, ma ci sono anche aziende italiane che vendono prodotti ai consumatori finali Nel Veneto ci sono parecchi leader mondiali, quindi vendono anche all'estero. Poi ci sono i nostri soliti prodotti consumer: abbigliamento, arredamento, cibo. Certo che i costi di trasporto sono elevati, pero' un cliente americano o giapponese che decida di acquistare un prodotto italiano per corrispondenza (via Internet o catalogo cartaceo, in questo caso non fa differenza) vuol dire che quel prodotto lo vuole e non lo trova da nessun altra parte. Ovviamente, nel settore business-to-business i costi di trasporto fanno parte della trattativa. >3) La crisi del MKT in Italia (inutile negarcelo, siamo in crisi) non si >risolve lavorando in estensione, importando soluzioni che sono (e >resteranno) culturalmente estranee al Paese, ma in profondita', per esempio, >ripensando e riorganizzando il Direct Marketing, molto piu' vicino alla >Vostra mentalita'! Secondo me Internet non e' una soluzione che appartiene a un paese, ma e' una soluzione che appartiene a tutte le societa' del primo mondo, ricche e industrializzate: per il rotto della cuffia ci siamo anche noi, quindi appartiene anche a noi. Internet e' una grande livella, da questo punto di vista, e da' a tutti (piu' o meno) le stesse possibilita' commerciali. Secondo me, il Direct Marketing non e' molto vicino alla mentalita' italiana. Chiamo in aiuto Gianni Lombardi, come copy di direct marketing: io mi limito a dire che non siamo abituati alla scrittura della lettera, alla necessita' di essere chiari e organizzati. Noi preferiamo parlare (sara' per questo che siamo i primi nei telefonini?), piuttosto che scrivere. Certo e' che questo si riflette sulla scarsa cultura aziendale all'utilizzo del direct marketing. E parlando della VPC e vero che in Italia non funziona (e potrebbe: pensate ai paesini sperduti). Ma questo dipende piu' che dalla necessita' di toccare i limoni, dalla scarsa qualita' dell'offerta. E di nuovo mi rifaccio a chi ha esperienza di acquisto di prodotti negli USA: la differenza di trattamento del cliente, rispetto agli operatori italiani e' spesso abissale e comunque sempre rilevante. Lland's End garantisce a vita i suoi prodotti, punto e basta. Chi lo fa in Italia? E se qualcuno lo facesse, credete che non avrebbe successo? (Come dite? Sarebbero tutti li' a fregarlo? Ecco, questo e' un luogo comune che spero di non sentire sulla IMLI.) Scusate per il lungo intervento, ma stanotte ero in vena. Marco Deveglia O P E N M I N D S Marketing in the Digital World Address: via Bullona 10 - 20154 Milan, Italy Phone: 39-2-31.15.70 - 39-2-34.47.08 [fax] E-mail: mail@open-minds.com --- IMLI ------------------------------------------------- URL del sito IMLI: http://www2.datasail.it/imli Gli interventi devono essere inviati a: imli@mediaquest.it Iscrizioni: imli@mediaquest.it (subject: subscribe) Cancellazioni: imli@mediaquest.it (subject: unsubscribe) Per commenti e informazioni scrivete ai moderatori: Massimiliano Bancora: mbancora@mclink.it Elena Antognazza: elenaanto@tin.it From imli@mediaquest.it Mon Jan 26 09:09:20 1998 Subject: IMLI: Commercio elettronico in Italia Date: Mon, 26 Jan 1998 09:09:20 +0100 ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: "Giuseppe De Leo" >Ripeto: nomi e cifre, se ci sono. A me pare che il mio ragionamento fili, >ma se la realta' mi smentisce (e smentisce diversi altri partecipanti >alla IMLI), per noi sara' solo un arricchimento professionale. .. >Nomi e cifre mi sembra che siano venuti da parecchi interventi. Comunque >eccovene altri. La discussione sulle valenze " commerciali " dello strumento Internet penso che abbia creato qualche malinteso. Innanzitutto, per quanto concerne il mercato interno, non posso che rilevare il successo di attivita' "artigianali" che, gestite in prima persona dal titolare dell'esercizio, portano fatturati aggiuntivi significativi solo per lo stesso. Chi, invece, opera in ambito commerciale con Aziende di dimensioni dal medio/piccolo in su, incontra tutti i problemi descritti in precedenza: personale da destinare a tempo pieno all'operazione, costo non indifferente per budget risicati come quelli che circolano oggi, diffidenza del consumatore italiano ecc. L'utilizzo, poi, sui mercati internazionali, riflette, per me, un'atteggiamento analogo. Poiche' siamo ancora in un periodo pioneristico, le Aziende si domandano se il gioco vale la candela. La difficolta' di valutazione nasce anche dalla mancanza di dati oggettivi. Siamo abituati a pianificare le nostre operazioni sulla base di numeri. Se mancano ci troviamo spiazzati nel difendere il nostro punto di vista. Trovo stimolante lo strumento perche' offre una quantita' quasi infinita di informazioni; se gestito, d'accordo con colleghi o clienti,operanti all'estero, puo' produrre ottimi risparmi ( vedi posta elettronica, webphone, video-conferenze ); ti fa sentire parte di un villaggio globale che non ammette immobilismi. Detto cio', pero', non credo che ci sia un dipendente o un consulente che si senta di presentarsi di fronte ad un titolare d'azienda per caldeggiare un investimento in Internet che comporti investimenti significativi, senza dati a supporto. La creazione di un sito fine a se stesso, senza che ad esso seguano azioni gestionali e commerciali sinergiche, mi sembra un puro atto narcisistico. In conclusione ritengo che lo strumento sia potenzialmente valido se, pero', il suo utilizzo trova giustificazione da dati di mercato ed il suo costo rientra, con profitto, nel conto economico dell'azienda. >Saluti Giuseppe De Leo --- IMLI ------------------------------------------------- URL del sito IMLI: http://www2.datasail.it/imli Gli interventi devono essere inviati a: imli@mediaquest.it Iscrizioni: imli@mediaquest.it (subject: subscribe) Cancellazioni: imli@mediaquest.it (subject: unsubscribe) Per commenti e informazioni scrivete ai moderatori: Massimiliano Bancora: mbancora@mclink.it Elena Antognazza: elenaanto@tin.it From imli@mediaquest.it Mon Jan 26 12:28:31 1998 Subject: IMLI: Commercio elettronico in Italia Date: Mon, 26 Jan 1998 12:28:31 +0100 ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Marco Parmigiani > From: Marco Deveglia > > [...] e' possibile usare Internet anche per > vendere in Italia, con qualche possibilita' di successo, ma limitandosi a > materiale informatico (per tutti quelli che non vivono nelle grandi > citta') e servizi Internet. Fine Non sarei cosi' drastico... non credi che l'utente che acquista materiale informatico sulla Rete potrebbe anche fare la spesa? Magari scegliendo quei prodotti che gia' conosce e non deve 'toccare con mano'. Come prima regola elementare seguo sempre quella di chiedermi in che modo mi comporterei io personalmente; ebbene credo che io lo farei, sempre che il servizio fosse facile da consultare, efficiente nella consegna e a basso costo. Ovviamente in questi casi in cui mancano precedenti (almeno in Italia) l'ultima parola spetta alla sperimentazione diretta che va senz'altro incentivata, quindi posso solo augurare 'in bocca al lupo' alla COOP ;-) Buon lavoro a tutti! -- Marco Parmigiani (Direttore Commerciale) tel 0331/480636-504185 fax 0331/480636 e-mail: promo@interweb.it http://www.interweb.it INTERWEB-Via Corridoni,6 21053 Castellanza (VA)-ITALY --- IMLI ------------------------------------------------- URL del sito IMLI: http://www2.datasail.it/imli Gli interventi devono essere inviati a: imli@mediaquest.it Iscrizioni: imli@mediaquest.it (subject: subscribe) Cancellazioni: imli@mediaquest.it (subject: unsubscribe) Per commenti e informazioni scrivete ai moderatori: Massimiliano Bancora: mbancora@mclink.it Elena Antognazza: elenaanto@tin.it From imli@mediaquest.it Mon Jan 26 20:47:12 1998 Subject: IMLI: Voglio anch'io diventare ricco come Paperone Date: Mon, 26 Jan 1998 19:47:12 +0000 ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Italo Peretto Ho atteso alcuni giorni e ho letto parecchi interventi. Quello che mi sembra chiaro è che le opinioni sulle opportunita' vere offerte da internet per la Vendita di prodotti sono varie e devo dire estremamente interessanti. Sono anch'io convinto come nei miei interventi precedenti che l'utilizzo della rete a scopo di "fare soldi" non sia per niente facile. Alcuni amici della lista hanno riportato esempi di successi. (Purtroppo di fatto altralpe). L'amico invece che cita l'ottico suo cliente e la signora dei centrini..... Puo' darsi , forse con i centrini.... Sono assolutamente daccordo invece con il dott.Lawrence M.F. Sudbury. Un valutazione chiarissima dei problemi connessi al mercato mondiale e dell'atteggiamento del consumatore italiano. (I limoni... splendido esempio caro Lawrence). Perche rimetto in discussione la validita' della rete ? Perche' non mi accontento di chi molto ottimisticamente ci racconta la favola del sogno americano? Perche' voglio iniziare ad utilizzare la rete per vendere.. ma fino ad ora ho capito che: In rete si vende softwere (e molto bene anche) In rete si vendono magliette e Cosette simili molto vicine al concetto "Mi piace dai che me la faccio mandare." Manco i cd vanno bene (Ho visitato un sito di una importante casa di distribuzione musicale che cerca sottoscrizioni di quote. Perde qualche decina di milioni di dollari all'anno ( Appena ritrovo la Url ve la mando). Jovannotti? Quello oltre alle cazzate che canta e che dice, vende purtroppo qualsiasi altra cosa.Non fa testo. Fatemi cambiare idea, nel frattempo un esempio di mortuorio nazionale: http://made-in-italy.com/winefood/wine.htm W L'america. Italo 61 --- IMLI ------------------------------------------------- URL del sito IMLI: http://www2.datasail.it/imli Gli interventi devono essere inviati a: imli@mediaquest.it Iscrizioni: imli@mediaquest.it (subject: subscribe) Cancellazioni: imli@mediaquest.it (subject: unsubscribe) Per commenti e informazioni scrivete ai moderatori: Massimiliano Bancora: mbancora@mclink.it Elena Antognazza: elenaanto@tin.it From imli@mediaquest.it Mon Jan 26 22:00:09 1998 Subject: IMLI: Risposta al Breve intervento Date: Mon, 26 Jan 1998 22:00:09 +0100 ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Ferrante Gentile Dott. Lawrence M.F. Sudbury rispondo al suo intervento con qualche mia riflessione non sempre in accordo con quello che lei dice. >Poi, pero', si sceglie "in loco"! Nessuno, qui in Italia compra "a scatola >chiusa" (se non prodotti "standard", tipo HW, SW, CD, etc. in cui la >qualita' e', appunto, standardizzata). Noi italiani forse nutriamo una certa diffidenza verso chi ci vuole vendere qualcosa, a mio parere, perch=E8 qui il consumatore, spesso non =E8 tutelato abbastanza. L'assenza di leggi che proteggano realmente l'acquirente, il fatto che un venditore truffaldino resti quasi sempre impunito, la lentezza del nostro sistema giudiziario in caso di controversia, la debolezza degli organi di difesa dei consumatori (il cui unico supporto =E8 sovente quello d= i dirti se vale la pena o meno iniziare una causa legale), l'ottica di molte imprese il cui rapporto col cliente finisce dopo l'incasso, ci frenano negli acquisti a scatola chiusa. Inoltre noi italiani abbiamo una certa attitudine a discutere, negoziare il prezzo, cosa che in rete non =E8 possibile. Non credo che l'acquirente difetti in qualcosa, semplicemente reagisce all'ambiente. >Si parla di supermercati informatici: io credo che il loro sviluppo >possa avere senso solo dove esiste una mentalita' meno attenta alla >qualita'. Non credo che il prototipo di acquirente via internet sia un boccalone. Forse oggi, visto che la rete =E8 giovane non esistono venditori che si sian= o gi=E0 creati una immagine di affidabilit=E0, di sicurezza, di qualit=E0 nell= a scelte dei prodotti da vendere: quando ci saranno, i consumatori credo potranno acquistare prodotti ad alto prezzo (ed alta qualit=E0) senza farsi problemi. Non =E8 la mentalit=E0 che si deve adeguare ad una bassa qualit=E0= , ma la qualit=E0 che si deve adeguare alla mentalit=E0! Ma come, lei si firma uo= mo di marketing e poi mi viene a dire queste cose!! >2) Si fa un gran parlare di utilizzo solo "internazionale" di Internet. Ma, >in un paese come l'Italia, che ha n'economia basata sulla piccola->media azienda, quanti hanno realmente un mercato extra-nazionale?=20 Si fidi di me che st=F2 scrivendo una tesi sulle strategie degli esportatori italiani: molte pi=F9 di quelle che lei o i pi=F9 lontanamente immaginano! Usano strategie arretrate e non sempre sono organizzate al meglio, spesso non fanno politiche di marchio, non investono in comunicazione ma per loro (e per le imprese tedesche in particolare) si =E8 coniata l'espressione "campioni sconosciuti". Non sar=E0 mica un caso. E poi non mi pare di vedere ancora in rete i colossi mondiali della produzione o della distribuzione... >3) La crisi del MKT in Italia (inutile negarcelo, siamo in crisi) non si >risolve lavorando in estensione, importando soluzioni che sono (e >resteranno) culturalmente estranee al Paese, ma in profondita', per >esempio, ripensando e riorganizzando il Direct Marketing, molto piu' >vicino alla Vostra mentalita'! Io credo che il consumatore italiano voglia quello che vogliono gli altri consumatori, pagare un giusto prezzo per un prodotto di qualit=E0, che risponda ai requisiti presentati dal venditore e che in caso di controversia l'azienda non chiuda in faccia le porte all'acquirente a priori. Se un'azienda che si impegna in questo, st=E0 solo importando soluzioni estere, ben venga.=20 Quanto poi al fatto che il Direct Marketing sia pi=F9 vicino alla nostra mentalit=E0 dissento, certamente ha dato buoni risultati a molte imprese ma quali sono i suoi strumenti? 1) Direct Mail: a pelle direi che agli italiani non piace essere continuamente inseguiti da lettere che sollecitano una risposta o l'instaurazione di un qualche dialogo con chi te le ha spedite; non a caso il successo dipende in parte dai grandi numeri messi in campo. 2) Telemarketing: come sopra. 3) Direct Response Advertising: la risposta immediata che tale sforzo ottiene =E8 in ordine di importanza, nulla, la richiesta di informazioni, un= a telefonata ad un numero verde, ultimo l'acquisto. Dubito che ci=F2 si adatti bene agli italiani. Scusatemi per la lunghezza. Ferrante Andrea. --- IMLI ------------------------------------------------- URL del sito IMLI: http://www2.datasail.it/imli Gli interventi devono essere inviati a: imli@mediaquest.it Iscrizioni: imli@mediaquest.it (subject: subscribe) Cancellazioni: imli@mediaquest.it (subject: unsubscribe) Per commenti e informazioni scrivete ai moderatori: Massimiliano Bancora: mbancora@mclink.it Elena Antognazza: elenaanto@tin.it From imli@mediaquest.it Tue Jan 27 00:33:03 1998 Subject: IMLI: Il Subject, please! Date: Tue, 27 Jan 1998 00:33:03 +0100 ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Luca Sambucci Carissimi iscritti ad IMLI, Internet, si sa, e' bella perche' e' varia. Non ci sono regole ferree, fisse, una disciplina da seguire sanno' si viene sbattuti fuori. Nossignori, si puo' fare quello che si vuole, roba legale, illegale... Vive la liberte'! Esiste pero' una certa etichetta... un galateo... vabbe' diciamolo: una "retichetta" (Dio quanto mi suona brutto questo termine) che molti esterofili chiamano 'netiquette' (e questo suona decisamente meglio). Ricordo quando ci entrai io su Internet (eh, beata gioventu'... oramai saranno passati quasi cinque anni... molti di voi non erano ancora nat... no, forse sto esagerando :-) Comunque allora la netiquette era quasi sulla bocca di tutti, la percentuale di utenti che la conoscevano e che la rispettavano era confortante, e se facevi notare a qualcuno che il suo comportamento andava contro la netiquette potevi star sicuro che non ti avrebbe risposto "netiche'??" :) Vabbeh, sono partito molto lontano, ma arrivo subito al punto [Carcarlo Pravettoni mode on]: il Subject, ragazzi miei, non ce l'hanno messo li' tanto per sprecare spazio sui vostri bei monitor da diciannove pollici. :-) In fondo su IMLI siamo tutti manager, no? Non abbiamo tempo da perdere! Siamo gente giovane, dinamica, attiva, attivista, arrivista e arrivata... Filtriamo le nostre centinaia di emails giornaliere con un solo colpo d'occhio, e cestiniamo con prontezza quei messaggi che contengono tre segni di dollaro consecutivi "$$$" nel subject perche' sicuri che si tratta di spam. E poi arriviamo su IMLI, e che ti scriviamo nel subject? "Il mio primo intervento", "Intervento breve", "Risposta lunga", "Mia risposta", "Rispondo a Tizio", "Rispondo a Caio", "Rispondo a Tizio che rispondeva a Caio sulla risposta lunga all'intervento breve" Figli miei che tristezza! E come fa un povero manager a sapere di cosa parla il messaggio se il mittente non mette nessun 'hint' nel subject? Perdinci, siamo o non siamo la generazione delle Keywords? E allora perche' non le usiamo su IMLI? Dunque il povero manager che vuole leggere la posta si deve aprire manualmente ogni messaggio, leggere circa il 30%, poi capire finalmente di cosa si parla e decidere se proseguire o meno. Uno spreco di tempo e di pazienza, che il moderno emule di Pravettoni non puo' sopportare! :-) Seriamente amici, non siamo pivellini, sfruttiamolo questo benedetto subject. Ne ho gia' parlato con la brava moderatrice (moderatora? :) che, pur avendo gia' notato il problema, obiettivamente non puo' far molto. Allora l'unica soluzione e' sensibilizzare voi, che su IMLI ci scrivete. Nella mia posta degli ultimi giorni ho trovato troppi messaggi di IMLI con i subject paurosamente simili a quelli che ho elencato in precedenza. Ora, mi aspetterei un simile comportamento all'interno di una semplice chat, o all'interno della mailing list di striscia la notizia, ma non sulla "Internet Marketing List Italiana"! Pare una cretinata, ma in realta' e' un problema di fondo molto serio, concernente l'ottimizzazione delle risorse che ci mette a disposizione la Rete (sia in piccolo che in grande). Nonche' una questione di nervi. Spero di avervi sensibilizzato a dovere. Sfruttatelo il subject, che non morde. :-) Dal canto mio, me ne torno il letargo, ed aspetto di vedere che tipo di subject leggero' al mio prossimo risveglio. :) Saluti, Luca --- IMLI ------------------------------------------------- URL del sito IMLI: http://www2.datasail.it/imli Gli interventi devono essere inviati a: imli@mediaquest.it Iscrizioni: imli@mediaquest.it (subject: subscribe) Cancellazioni: imli@mediaquest.it (subject: unsubscribe) Per commenti e informazioni scrivete ai moderatori: Massimiliano Bancora: mbancora@mclink.it Elena Antognazza: elenaanto@tin.it From imli@mediaquest.it Tue Jan 27 01:36:07 1998 Subject: IMLI: Commercio elettronico in Italia Date: Tue, 27 Jan 98 01:36:07 +0100 ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Marco Deveglia >Non sarei cosi' drastico... non credi che l'utente che acquista materiale >informatico sulla Rete potrebbe anche fare la spesa? Si' che potrebbe. Magari ci fosse un servizio cosi', tipo Peapod, io mi abbonerei subito anche se poi chiederei a mia moglie di occuparsene prevalentemente. Ma se guardiamo la demografia della rete, vediamo che la maggioranza non sono i cosiddetti "responsabili acquisti", ma giovani maschi. Ora, io ho famiglia e vado a fare la spesa, diciamo il 40% delle volte. Ma di solito la spesa la fanno le mamme/mogli e queste sono presenti raramente sulla rete. Ma la maggior parte delle donne italiane e del mondo non sa neanche cosa e' Internet (come la maggior parte degli uomini, del resto). Ora, dovremmo avere donne giovani, informatizzate e lavoratrici (se hanno tempo vanno a fare la spesa al supermercato). Francamente con questi piccoli numeri italiani, parliamo proprio di poche persone. Ripeto, fare la spesa su Internet ha senso per un utente che trova scomodo andare al supermercato (io sono tra quelli), ma poiche' sarebbe un servizio locale (cioe' in ogni citta') ecco che finiamo con numeri troppo piccoli per guadagnarci. Invece se vendi informatica, tutti gli utenti Internet sono tuoi potenziali clienti. Ehi, c'e' qualche donna in ascolto che vorrebbe fare la spesa su Internet oggi? >Ovviamente in questi casi in cui mancano precedenti (almeno in Italia) >l'ultima parola spetta alla sperimentazione diretta che va senz'altro incentivata, quindi posso >solo augurare 'in bocca al lupo' alla COOP ;-) Mah, dai resoconti di Elena Antognazza di IMLI (ah, ecco una donna), mi pare che questa idea di Internet sia la solita roba all'italiana: dubito che sappiano quello che fanno (specialmente se vogliono dotare di computer i tester! Robe da matti: ma vai a cercare quelli che hanno gia' il computer e il modem!) Marco O P E N M I N D S Marketing in the Digital World Address: via Bullona 10 - 20154 Milan, Italy Phone: 39-2-31.15.70 - 39-2-34.47.08 [fax] E-mail: mail@open-minds.com --- IMLI ------------------------------------------------- URL del sito IMLI: http://www2.datasail.it/imli Gli interventi devono essere inviati a: imli@mediaquest.it Iscrizioni: imli@mediaquest.it (subject: subscribe) Cancellazioni: imli@mediaquest.it (subject: unsubscribe) Per commenti e informazioni scrivete ai moderatori: Massimiliano Bancora: mbancora@mclink.it Elena Antognazza: elenaanto@tin.it From imli@mediaquest.it Tue Jan 27 01:36:24 1998 Subject: IMLI: Voglio anch'io diventare ricco come Paperone Date: Tue, 27 Jan 98 01:36:24 +0100 ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Marco Deveglia >Perche' voglio iniziare ad utilizzare la rete per vendere.. ma fino ad >ora ho capito che: >In rete si vende softwere (e molto bene anche) >In rete si vendono magliette e Cosette simili molto vicine al concetto >"Mi piace dai che me la faccio mandare." >Manco i cd vanno bene CD Now e' una delle case history piu' famose della rete e vende CD. Quindi credo che i CD si possano vendere. Ma non se il nostro mercato di riferimento e' solo quello italiano, nonostante i centrini (ma a chi li vende, agli italiani? Massaie italiane sulla rete che comprano centrini? Non ci credo neanche se le vedo con il mouse in mano!). Io non so cosa vuoi vendere su Internet, ma se il tuo mercato di riferimento e' quello italiano hai pochissime possibilita' di avere successo e tantissime di fare un buco nell'acqua (un buco comunque sempre piccolo, rispetto all'apertura di un punto vendita di mattoni!). Se invece hai prodotti che possono interessare agli americani, potresti avere una chance. E probabilmente una chance ancora piu' grossa se i prodotti non sono i tuoi, se cioe' il tuo e' un magazzino virtuale, come sono quelli delle case history di successo sulla rete. In questo senso e' interessante il nuovo libro di Peppers e Rogers "Enterprise One-to-One" che spiega molto bene l'umbundling delle attivita' di vendita, da quelle di stoccaggio e da quelle di distribuzione: il negozio del futuro sara' specializzato solo nel vendere, non nell'immagazzinare prodotti o nel distribuirli. E questo e' proprio il modello di negozio Internet che funziona, su scala mondiale. Non voglio dire che Internet non sia un'opportunita' per aprire un canale di vendita su un mercato mondiale/USA per i propri prodotti. Puo' esserlo, ma un business su scala mondiale si fa con il negozio virtuale che non vuol dire solo che non ci sono i muri, ma che non c'e' neanche la merce. Solo database e accordi. Ora, vi domando: abbiamo la possibilita' noi Italiani di avviare un negozio virtuale di questo tipo? Cosa potremmo vendere? Che prodotti italiani possono interessare un vasto pubblico mondiale? E questa e' una strada per organizzare un business di livello mondiale. Ma azzardo ancora di piu': perche' non potremmo mettere in piedi in Italia un negozio virtuale che venda prodotti mondiali? Che importanza ha essere in Italia?E' un limite reale? O solo nella testa? Secondo me, Internet permette di pensare su scala mondiale e questa e' la sua fantastica novita'. Visionario? >Detto cio', pero', non credo che ci sia un dipendente o un consulente che >si senta di presentarsi di fronte ad un titolare d'azienda per caldeggiare un >investimento in Internet che comporti investimenti significativi, senza dati >a supporto. La creazione di un sito fine a se stesso, senza che ad esso >seguano azioni gestionali e commerciali sinergiche, mi sembra un puro atto >narcisistico. E hai ragione. Ma credo che invece un po' di forecast sia sempre possibile farlo. E poi il bello di Internet e' che si tratta di un investimento scalabile: si puo' cominciare spendendo poco (come per una campagna stampa locale) e poi si puo' crescere se il gioco vale la candela. In questo senso, attuare dove possibile l'outsourcing e' una valida strategia. Marco Deveglia O P E N M I N D S Marketing in the Digital World Address: via Bullona 10 - 20154 Milan, Italy Phone: 39-2-31.15.70 - 39-2-34.47.08 [fax] E-mail: mail@open-minds.com --- IMLI ------------------------------------------------- URL del sito IMLI: http://www2.datasail.it/imli Gli interventi devono essere inviati a: imli@mediaquest.it Iscrizioni: imli@mediaquest.it (subject: subscribe) Cancellazioni: imli@mediaquest.it (subject: unsubscribe) Per commenti e informazioni scrivete ai moderatori: Massimiliano Bancora: mbancora@mclink.it Elena Antognazza: elenaanto@tin.it