------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Sandro Orefice Subject: Realizzare un sito web in "proprio" >From: Marco Deveglia >E' realmente possibile per i comuni mortali creare un sito web, diciamo >della "penultima generazione" usando i tool che ci sono sul mercato? E' >come dieci anni fa con PageMaker, che chiunque poteva impaginare, non >solo i tipografi? Ovviamente chi e' portato fara' un lavoro decente, la >maggior parte degli altri fara' delle schifezze. Scrivo per la prima volta sulla lista, che pur seguo in silezio da molto tempo, per rispondere a Marco Deveglia. Secondo me e' perfettamente possibile creare un sito web anche per un "non addetto", basta un po' di buona volonta ed un... "bersaglio" chiaro in mente. E' utilissimo, prima di cominciare, trovare un sito web semplice, ma ben fatto, da usare come "esempio", e averlo ben presente durante il primo lavoro, magari stampandolo su carta (o memorizzandolo nella cache). In ogni fase, potremo confrontare il nostro lavoro con il sito scelto e magari, perche' no, aprire le pagine del sito di "esempio" con FrontPage, per cercare di capirne i "trucchi"... Come software da utilizzare consiglierei non solo i premiati FrontPage, Page Mill, Net Fusion, Hot Metal ..., ma anche il gratuito FrontPage Express (installabile con Internet Explorer 4) o l'altrettanto gratuito modulo di Composer fornito con Netscape 4. E' anche necessario un software di grafica "bit-map". Senza scomodare lo stratosferico (per il prezzo) Adobe PhotoShop, puo' andare molto bene anche l'economico (circa $60) PaintShop. Sperando di non avervi annoiato, torno alla mia partecipazione "silenziosa" e complimenti all'ideatore di questa bellissima lista! Sandro Orefice. email: sos@naonis.com WebMaster di NAONIS.com sas - http://naonis.com ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Gianni Lombardi <100341.3647@compuserve.com> Subject: IMLI: IMLI si o IMLI no (24|03|1998 16:36 ) Cosi' parlo' IMLI, imli@imli.com: >perche' nell'object dei messaggi della lista appare sempre "IMLI:" ??? >Personalmente, uso un filtro che smista la posta ricevuta in varie cartelle, >e trovo scomoda la dicitura "IMLI:" al posto delle classiche "R:" o "Re:" >che appaiono nei messaggi di risposta. >Chi e' d'accordo con me si faccia sentire. Be', il mondo e' bello perche' e' vario. Io uso proprio la dicitura IMLI per un filtro che mi mette tutti i messaggi di questa lista nell'apposita cartella ((non a caso battezzata anche lei "IMLI"). Credo che la maggior parte delle mailing list abbia una sigla inziale standard ("I-SALES", per esempio) proprio per questo motivo. Gianni -- Vuoi ricevere il "Latore Today", la newsletter dell' Art Directors Club Italiano? Manda un messaggio a <100341.3647@compuserve.com> con il testo "mandami il Latore" nel soggetto del messaggio. Art Directors Club Italiano via Sant'Orsola 1, 20123, Milano, tel & fax 02-804633 adci@essai.it ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Alessandro Ghezzer Subject: e il cervello? At 17.36 24/03/98 +0100, you wrote: >Premesso che sono uno sviluppatore di siti Web, penso che gli attuali tools >di sviluppo web (quelli WYSIWYG) consentano anche ad un neofita dell'HTML di >realizzare pagine "decenti". >Ovviamente bisogna aver almeno una volta navigato su Internet, aver un'idea >di cosa "ci sia dietro" una pagina web, del lavoro svolto dai browser e >cosi' via. mi pare ovvio che il problema "tecnico" e' del tutto secondario. Con un po' di impegno *tutti* possono realizzare un sito web. Ma, come al solito, cio' che veramente conta e' il ragionamento che c'e' dietro, la "sostanza" insomma. Se il contenuto e' interessante la forma passa in secondo piano. Il "navigante" di Internet cerca insomma qualcosa di interessante, di utile, e non solo bello. Nella stragrande maggioranza dei casi invece, mi pare, la ricerca spasmodica degli "effetti speciali" prende regolarmente il sopravvento :( Si vendono siti bellissimi graficamente ma quasi insignificanti nei contenuti, cosi' come anche siti molto brutti nella grafica e anche molto brutti nei contenuti :) Alla fine della fiera insomma, cio' che conta e' sempre il cervello di chi fa il sito... non se usa Front Page o se ha imparato a memoria i codici html. Sembrano banalita' eppure, queste elementari regole di buon senso mi sembrano quelle regolarmente piu' disattese... O no? Cordiali Saluti. Alessandro Ghezzer a.ghezzer@asteria.it ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Alessandro Ghezzer Subject: editoria on line At 17.47 24/03/98 +0100, you wrote: >>Forse l'illusione =E8 che la rete possa essere utilizzata con successo= anche >>dai piccoli per fare business ? vorrei introdurre un nuovo argomento di discussione, e cioe' se sia possibile in italia realizzare una rivista on line che non faccia perdere una barca di quattrini. Ho letto di recente "Sesto potere" di E. Martignano, V. Pasteris e S. Romagnolo (Ed. Apogeo 1997, lit. 32.000), e la situazione non sembra molto entusiasmante. Secondo i dati di Eric Meyer, della Neslink Associates (novembre 1996), i giornali on line in tutto il mondo sono circa 1600, con 50 nuovi ingressi ogni mese. Essi sono cosi' ripartiti: =20 il 65,8% dei giornali on line si trova negli USa; il 15,8% in Europa il 7,8% in Canada il 5,2% in America Latina il 3% in Asia ecc. Ma a questi dati apparentemente beneauguranti si dovrebbe aggiungere una domanda fondamentale: quanti di questi *guadagnano*???=20 Il quadro che ne esce non sembra particolarmente confortante: secondo una ricerca di Domenica Mensing, della scuola di giornalismo dell'Universita' del Nevada, le entrate dei giornali o riviste sul Web sono ancora molto incerte e solo un piccolo numero dichiara d'aver "guadaganto soldi on line". La ricerca, basata su 200 questionari inviati ad altrettanti editori (dati riferiti al 1996) dice che: il 42% dei soggetti intervistati ha dichiarato d'aver investito meno di 50.000 dollari; il 36% tra i 50.000 e i 25.000, il 15% tra 25.000 e 1 milione (?) e il 6% piu' di un milione di dollari. Ma ecco forse il dato piu' interessante: secondo la ricerca, solo il 10% degli editori ritiene di realizzare utili nel primo anno, mentre il 30% prevede dei ritorni economici nel giro di 2 anni e il 65% in tre anni. Ora, se rapportiamo, cosi' a naso, questi dati alla situazione italiana ci rendiamo ben presto conto che, qui da noi (almeno per il breve e medio periodo) per "l'editoria on line" la piu' probabile delle prospettive e' quella della "tabula rasa" :( O sbaglio? =20 Alex. a.ghezzer@asteria.it=20 * A&R - ANDATA & RITORNO rivista dedicata ai viaggi http://www.asteria.it/ar.htm * VIDEOCORSO RAPIDO PER ASPIRANTI CAMERAMEN=20 http://www.asteria.it/ar/cam/cam.htm * JAZZ PORTRAITS - RITRATTI JAZZ=20 http://www.asteria.it/ghezzer.htm=20 * IL MIO CINEMA: RASSEGNA DI MEGA FILM http://www.asteria.it/ghezzer/home/cinema.htm * MY HOME PAGE http://www.asteria.it/ghezzer/home/alex.htm=09 ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Marco Parmigiani Subject: Re: IMLI: Web editing tools > From: "Simone Cremonini" > > Premesso che sono uno sviluppatore di siti Web, penso che gli attuali tools > di sviluppo web (quelli WYSIWYG) consentano anche ad un neofita dell'HTML di > realizzare pagine "decenti". Non bisogna dimenticare che dietro ad ogni tool c'e' la mano di una persona ed in questo caso DEVE essere quella di un grafico che e' l'unico in grado di curare l'immagine coordinata dell'azienda. Con il moltiplicarsi di questi editor 'chiunque' puo' realizzare la propria pagina Web ma poi i risultati sono quelli che spesso si vedono girando per Internet. E questo e' un danno sia per l'azienda che si presenta sulla Rete che per il mercato della grafica Web. Sarebbe opportuno che ognuno facesse il lavoro che sa fare... Buon lavoro a tutti! -- Marco Parmigiani (Direttore Commerciale) tel 0331/480636-504185 fax 0331/480636 e-mail: promo@interweb.it http://www.interweb.it INTERWEB-Via Adua,4 21053 Castellanza (VA)-ITALY ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Alessandro Ghezzer Subject: =?iso-8859-1?Q?Re:_IMLI:_marketing_&_multimedialit=E0?= >From: Enzo Felici >Ebbene nonostante il gran parlare, i numerosi studi e ricerche, secondo me, >il marketing non fruisce ancora di una tecnologia che =E8 potenzialmente >rivoluzionaria (non si va oltre le brochoure interattive i filmatini dei >processi produttivi ecc.; solo internet presenta tecniche e strategie >diverse, anche se ancora molto limitate). Insomma mi sembra di intuire che >ci sia qualcosa di enormemente grande, di girarci intorno, ma di non averlo >ancora compreso appieno.=20 Quando ci si deve confrontare con una nuova tecnologia c'e' spesso bisogno di un certo lasso di tempo per capire a fondo le possibilita' e gli eventuali limiti... Anche Internet, in fondo, non e' altro che un gigantesco "ipertesto" planetario, e proprio qui cominciano le difficolta'. Se duemila o piu' anni fa era difficile concepire ipertesti "rupestri" :), oggi la tecnologia ci offre una tale quantita' di possibilita' che la sensazione prevalente e' lo spaesamento. Sensazione che tutti avranno provato quando, cercando qualcosa su un motore di ricerca, ci si e' visti schiaffare sul monitor centinaia o addirittura migliaia di siti... :( E' la stesso anogsocioso sentimento di quando ci si perde in qualche enciclopedia multimediale, o in quale ipertesto o sito web particolarmente ponderoso. Il problema e' che non siamo abituati a ragionare in modo "non lineare": tutte o quasi le informazioni che noi abitualmente assimiliamo hanno una struttura lineare: un libro, un film, un quotidiano, un telegiornale ecc. Esiste cioe' un principio, uno sviluppo e una fine. Senza questa struttura, senza questa "guida" costante, subentra la difficolta' di tenere collegati i vari argomenti; la frammentazione dell'informazione diventa un'ostacolo, anzi un rischio concreto per nuove e continue distrazioni e, alla fine, una fatica in piu' nell'apprendimento. Ora mi chiedo: non sara' che l'ipertesto, di per se' (e forse contrariamente a quanto si tendeva a credere sull'onda dell'entusiasmo iniziale) e' *tutt'altro* che un mezzo di consultazione ideale? In fondo, l'invezione dell'ipertesto poteva essere un pratico espediente per non fare pagine video (notoriamente faticose da leggere) troppo lunghe, o per ottenere pagine "sinottiche" di un certo argomento di rapida consultazione. Ma fateci caso: quante volte, consultando un help in linea di qualche software, siamo dovuti tornare stizzosamente al sommario principale, e rifare daccapo l'esplorazione dell'ipertesto dall'inzio dopo esserci persi per l'ennesima volta? Internet e' insomma un'invenzione straordinaria, ma con un altrettanto straordinario problema, a tutt'oggi irrisolto: la mancanza di un valido strumento d'orientamento per gli utenti. O no? Alex. a.ghezzer@asteria.it=20 * A&R - ANDATA & RITORNO rivista dedicata ai viaggi http://www.asteria.it/ar.htm * VIDEOCORSO RAPIDO PER ASPIRANTI CAMERAMEN=20 http://www.asteria.it/ar/cam/cam.htm * JAZZ PORTRAITS - RITRATTI JAZZ=20 http://www.asteria.it/ghezzer.htm=20 * IL MIO CINEMA: RASSEGNA DI MEGA FILM http://www.asteria.it/ghezzer/home/cinema.htm * MY HOME PAGE http://www.asteria.it/ghezzer/home/alex.htm=09 ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: "Simone Cremonini" Subject: marketing & multimedialita' >From: Marco Parmigiani >(..omissis...) >Con il moltiplicarsi di questi editor 'chiunque' puo' realizzare la propria >pagina Web >ma poi i risultati sono quelli che spesso si vedono girando per Internet. >(...omissis...) Non a caso ho evidenziato (in senso ironico) l'aggettivo "decenti" che qualifica i prodotti di cui stiamo parlando. p.s. : pienamente d'accordo : ognuno faccia il lavoro che sa fare (c'e' anche un vecchio proverbio milanese a riguardo...) >From: Alessandro Ghezzer >(...omissis...) >Ma fateci caso: quante volte, consultando un help in linea di qualche >software, siamo dovuti tornare stizzosamente al sommario principale, e >rifare daccapo l'esplorazione dell'ipertesto dall'inzio dopo esserci persi >per l'ennesima volta? >(...omissis...) Ed aggiungo: quante volte vi e' capitato di consultare un manuale online ed impazzire cercando di stampare tutte le pagine tra loro collegate ? A questo proposito (e mi scuso col moderatore se il messaggio e' un filo OT), una valida risposta l'ha data il sito webmonkey http://www.webmonkey.com ) - dedicato agli sviluppatori web - che mette a disposizione degli utenti 2 versione dei vari tutorials : una per la consultazione online ed una (lineare, appunto), per la stampa. Ciao a tutti Simone Cremonini +++++++++++++++++++++++++++++++++ Simone Cremonini Internet marketing consultant Milano, Italia mob. : +39-348-2231478 email: simonecremonini@iname.com +++++++++++++++++++++++++++++++++ ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: Giorgio Rosa Salva Subject: Re: IMLI: IMLI si o IMLI no Gianni Lombardi scrive: >Be', il mondo e' bello perche' e' vario. Io uso proprio la dicitura IMLI >per un filtro che mi mette tutti i messaggi di questa lista nell'apposita >cartella ((non a caso battezzata anche lei "IMLI"). Credo che la maggior >parte delle mailing list abbia una sigla inziale standard ("I-SALES", per >esempio) proprio per questo motivo. Anch'io faccio esattamente cosi' con tutte le liste a cui sono iscritto, e gradirei proprio che "IMLI" restasse al suo posto per questo motivo. Del resto, non credo che "Re:" possa servire a nessun tipo di filtro utile. Giorgio Rosa Salva ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: lorenzo guerra Subject: marketing & multimedialita' Ciao, mi chiamo lorenzo partecipo per la prima volta, anche se sono un lettore passivo da un po' di tempo. Vorrei dire la mia riguardo ad un paio di cose: intanto in risposta ad Alessandro (Ghezzer), il quale per altro ha fornito dei contributi molto stimolanti, vorrei dire che il nostro cervello invece funziona come l'ipertesto, elabora degli stimoli secondo diverse modalit=E0 e tende ad associare input in maniera fortemente dipendente dall'esperienza personale. Per fare un esempio banale: stai guidando e per strada vedi un cartellone raffigurante delle persone che brindano, tu a questo associ la serate del giorno prima passata con amici in cui avete brindato alla partenza di un amico, questo amico d'infanzia anni fa, ti ricordi, ti disse.....funziona cos=EC no? anche questo =E8 una forma di ipertesto? Il problema dell'ipertesto =E8 piuttosto che viene spesso strutturato in maniera troppo soggettiva, o per dirla all'inglese troppo poco 'user friendly' uno troppo facilmente ci si perde. Si pensa per ipertesti, quindi, ma ognuno lo fa a modo proprio, ed =E8 questa la difficolt=E0 di chi progetta un ipertesto da proporre al pubblico. Altro problema la creazione di siti: non me ne vogliano i webmaster alla lettura, ma non basta produrre un bellissimo sito web con belle grafiche, java, ecc. si rischia di commettere un grave errore: avete mai sentito parlare del 'supernulla': uno studio fatto riguardo agli effetti della pubblicit=E0 sulle vendite di moda, ebbene il risultato fu che malgrado l'us= o di fotografi e modelle di grido, prodotti ad alto contenuto artistico il risultato sulle vendite, e cosa ancora pi=F9 grave, sulla percezione di marc= a fu appunto il supernulla!! Cos=EC come per la pubblicit=E0 di moda non basta il migliore fotografo e la modella pi=F9 in, anche per la progettazione di siti ci vuole chi un sito sappia pensarlo dal punto di vista degli utenti, con qualche ricerca preliminare, non basta 'buttare' su qualche paginetta ben fatta, a meno che non si parli di siti di minore importanza come potrebbe essere la mia home page, ma per dei corporate di importanza il sito deve essere il prolungamento naturale della comunicazione pubblicitaria tradizionale, la quale deve essere comunque coerente con l'immagine della ditta. Certo che per il solito gelataio di quartiere di fare della ricerca preliminare non gliene pu=F2 frega' de meno, lui offre il servizio a domicilio via internet o quant'altro e la cosa va gi=E0 bene cos=EC. Ciao a tutti lorenzo ------------------------------------------------- Internet Marketing List Italiana ------------------------------------------------- From: sofia postai Subject: effetti speciali e contenuti > Il "navigante" di Internet cerca insomma qualcosa di interessante, di > utile, e non solo bello. Nella stragrande maggioranza dei casi invece, mi > pare, la ricerca spasmodica degli "effetti speciali" prende regolarmente il > sopravvento :( > > Si vendono siti bellissimi graficamente ma quasi insignificanti nei > contenuti, cosi' come anche siti molto brutti nella grafica e anche molto > brutti nei contenuti :) Credo che confrontarsi con questi problemi sia la difficolta' quotidiana di chiunque sviluppi web di professione. Quello che ci viene chiesto e' per lo piu' l'ultimo "effetto speciale" visto nel sito famoso di turno. Credo che questo non sia casuale: "l'effetto speciale" e' facile da capire: te lo vedi sul video e giudichi se ti piace o no. La messa a punto di notizie utili e interessanti richiede pensiero e coraggio, comprensione e progettualita'. Se poi si cerca -come sarebbe giusto - di utilizzare anche l'interattivita' del mezzo per creare un dialogo tra i visitatori e l'ente o l'azienda, questo comporta una modifica nell'organizzazione aziendale che raramente viene accettata. Gia' decidere "chi risponde alle mail" sembra un impegno troppo gravoso. Internet e' tuttora incompresa nelle sue vere potenzialita' di creare dialogo e fare comunita': la si considera soprattutto un vetrina smart in cui si DEVE essere presenti. Credo che ci vorranno molti anni perche' lo spirito di Internet venga compreso e si mettano a punto siti che rispondono alle aspettative del fruitore. Il problema e' se - dopo anni di inutili siti vetrina- ci saranno ancora fruitori disposti ad utilizzare la rete, dopo che hanno perso tanto tempo per vedere i nostri gadget tecnologici. Ogni tanto ho un dubbio inquietante: saremo noi (i "professional) ad uccidere la rete? Saluti a tutti Sofia Postai vocabola@tin.it