E’ questa la conclusione di uno studio fatto da Barrel Associeates i cui risultati, appena resi pubblici, hanno suscitato molto interesse.

Gli autori della ricerca prevedono infatti un incremento medio di spesa nel 2004 pari al 28,7%, più del doppio rispetto al web Advertising considerato nel suo insieme; sfortunatamente il WebAudit della Barrel non analizza questo aumento di spesa per tipologia di strumento (per intenderci, non sappiamo quale quota di spesa è riservata alle Pagine Gialle, quanto ai motori di ricerca ne quanto ai siti che richiamano realtà locali, etc).


La ricerca prevede anche un notevole incremento nei ricavi nel 2004 per giornali e Tv locali (tra 80% ed il 100%), ma da quello che leggo non si comprende se questa crescita è causa, effetto oppure è indipendente dalla corrispondente crescita di spesa pubblicitaria online.

Ed in Italia? Dopo il clamore suscitato ieri dalla notizia del raggiungimento di quota 21 milioni di navigatori, ripresa anche dai maggiori giornali e telegiornali nazionali, penso sarebbe opportuno iniziare ad indagare questi aspetti locali, ma in una prospettiva diversa rispetto a quello che è stato fatto in USA.

Negli Stati Uniti infatti la dimensione locale si realizza in macro-aree omogenee geograficamente, ma aventi come centro di influenza le maggiori metropoli (New York, Los Angeles, etc); in Italia la dimensione locale è molto più “diffusa”, con pochissime macro-aree (Milano, Roma ad esempio) e difficilmente inquadrabile.

E tuttavia conoscere in che modo gli inserzionisti locali percepiscono il media potrebbe rappresentare davvero un ottimo punto di partenza per raggiungere l’obiettivo di una crescita stabile di investimenti pubblicitari online anche nel nostro paese.

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