ryanair.jpgRoma-Barcellona: 32 Euro andata e ritorno. Non è l’ultima trovata Alitalia per recuperare quote di mercato, ma il costo di un biglietto Ryanair, la linea aerea a basso costo leader in Europa. Se volete scoprire i segreti del successo della linea aerea irlandese vi consiglio di leggere il libro “Ryanair: How a Small Irish Airline Conquered Europe” di Siobhan Creaton, che racconta la storia di questo business in continua espansione.

Questo libro esce qualche tempo dopo quello scritto da Barbara Cassani su GO, una delle prime compagnie low cost giunte sul mercato italiano nel 1999 e successivamente acquistata da Easyjet.


Non sto pensando di lanciare una compagnia low cost, sono solo incuriosito dal perchè il volo tra Milano e Londra possa costare meno di un biglietto per andare da Firenze a Milano con l’Eurostar. Senza dimenticare che Ryanair sta producendo utili da diversi anni.

Il focus è su un settore nel quale si stanno affermando compagnie aeree che offrono un servizio “senza fronzoli” ma che hanno aperto nuovi mercati e hanno consentito a milioni di persone di migliorare la propria mobilità.

La filosofia di Ryanair si può sintetizzare con la risposta brusca che il CEO, Michael O’Leary, diede ad un cliente pendolare del cielo che si lamentava di un ritardo di qualche ora: “Come diavolo puoi lamentarti di un servizio che ti ha permesso di raggiungere la tua famiglia ogni fine settimana quando prima la tua famiglia potevi incontrarla solo una volta al mese?“.

Il libro introduce la storia della famiglia Ryan, appunto, irlandesi purosangue che negli anni ‘70 fondarono una azienda di leasing di aeromobili che consentì a Aer Lingus (la compagnia di bandiera irlandese) di risparmiare milioni di sterline affittando aerei anzichè comprarli. Dall’esperienza acquisita con questa attività Mr Ryan decide di fondare una compagnia che segua la stessa filosofia di American Airlines, la capostipite del low cost.

Il primo volo, le prime reazioni, i primi biglietti venduti a metà degli anni ottanta. Le prime difficoltà dovute ad un mancato rigore e controllo dei costi. Un buco di 20 milioni di sterline. Il rischio del tracollo, evitato grazie all’apertura di nuove rotte e all’aiuto del governo irlandese che percepì il vantaggio dell’indotto prodotto da un’azienda che sì stava disturbando il monopolio di Aer Lingus, ma che creava nuovi posti di lavoro e nuovi flussi turistici.

Con l’arrivo di O’Leary viene introdotto un nuovo rigore e una nuova filosofia aziendale: molta più attenzione ai costi (la sua formazione è finanziaria) e alle politiche pubblcitarie e promozionali a basso costo. Il personaggio diventa famoso per la sua schiettezza e per il suo linguaggio colorito, che spesso rasenta la volgarità, ma che richiama facilmente l’attenzione dei media.

La storia si incrocia più volte con quella di GO e delle maggiori compagnie internazionali, ma il testo non giunge mai ad analizzare i dettagli che invece ho colto leggendo il libro della Cassani. Il testo è comunque interessante e pieno di spunti per chi come me è interessato al marketing e a giungere a destinazione in modo economico e veloce.

Una curiosità: se su un volo Ryanair doveste sentire il pilota parlare con un forte accento dell’Europa orientale, sappiate che i piloti rumeni sono un’istituzione in Ryanair, famosi per essere poco costosi e con una notevole esperienza. Nessun problema quindi, gli italiani potranno lasciarsi andare ad uno dei celebri applausi corali di fine volo.

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