La paventata minaccia dell’introduzione sul mercato dei DVR sugli investimenti pubblicitari sembra stia diventando una realtà. Sono sempre più numerose le aziende che hanno dichiarato per il 2005 di rivedere i loro investimenti pubblicitari, dirottando una parte crescente di risorse a mezzi diversi dalla televisione come internet, in virtù dei crescenti livelli di penetrazione del broadband negli Stati Uniti.


In un articolo del 3 gennaio Joe Mandese di Broadcasting & Cable, prestigiosa testata del gruppo Reed Midem, dal titolo The Advertising Outlook for 2005 prevede una ripresa degli investimenti pubblicitari ma una possibile flessione degli investimenti in pubblicità televisiva se l’industria televisiva non saprà adeguarsi alla portata dei cambiamenti in atto.

Sarebbero soprattutto i settori del largo consumo e dei prodotti farmaceutici da banco a rimettere in discussione i criteri con cui pianificare i loro investimenti pubblicitari. Il 2005 dovrebbe quindi essere l’anno di svolta nel modo in cui le agenzie di pubblicità e gli investitori pubblicitari costruiranno il loro advertising mix.

Secondo Mike Lotto, presidente di Media IQ, una società di New York, che si occupa di monitoraggio degli investimenti pubblicitari per i propri clienti, società come American Express Diminuiranno per il 2005 i loro investimenti in pubblicità televisiva del 10-15% per dirottarli su altri media.

Quello che è stato predetto da diversi analisti negli ultimi anni e che non era ancora avvenuto, sembra si stia avverando. Wally Snyder, presidente dell’American Advertising Federation, ha dichiarato che la proliferazione dei DVR rappresenta attualmente la maggiore minaccia alla crescita della pubblicità televisiva. Infatti in una recente survey dell’AAF sugli investitori pubblicitari americani è emerso che se è vero che è ancora poco chiaro l’impatto che il DVR avrà sugli spot pubblicitari, i suoi effetti si stanno già mostrando nelle contrattazioni relative alla pubblicità televisiva.

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