traderlogo.jpgSi tratta molto probabilmente di una evoluzione naturale che si poteva tranquillamente attendere, anche se forse non in tempi così rapidi.

A svelare l’esistenza di contatti tra il maggiore network al mondo di giornali di annunci economici (578 testate locali e 56 siti web in 22 paesi, in italia con il brand Secondamano) ed alcune tre le maggiori realtà online è stato proprio John McCall MacBain, Amministratore Delegato di Trader Classified Media, che in una recente intervista ha lasciato aperte tutte le ipotesi di accordo; vendita, joint venture o quotazione in nuovi mercati.


Per il costo dell’eventuale acquisizione si parla di una cifra vicina ai 1.3 miliardi di euro ed anche le recenti acquisizioni di Trader nei mercati emergenti di India e Cina sarebbero coerenti con l’ipotesi di accordo; come è ovvio, in rete, questo rumor si sta diffondendo molto rapidamente.

Ma cosa possono ricavare società come eBay, Google o Yahoo! dall’acquisto di Trader Media? Diversificare offline i propri investimenti? Direi proprio di no; acquisendo Trader quello che si vuole acquisire è il bacino di clienti locali (medi, piccoli e piccolissimi) da “educare” attraverso il rapporto consolidato di fiducia con la forza vendita sul territorio per giungere così all’obiettivo di dirottare parte degli investimenti in pubblicità tradizionale verso il canale online.

Mica male, no?

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