google_desktop_logo.gifGoogle ha lanciato ufficialmente la versione beta di Desktop 2 (ex Google Desktop Search), forse una delle più controverse produzioni dei Google Labs. La beta, disponibile per adesso solo in inglese (http://desktop.google.com/), nasconde nei suoi 1,32 MB molto più che una semplice applicazione che si occupa di indicizzare il contenuto del disco fisso.

In realtà Desktop 2 è un aggregatore di servizi e di informazioni: tramite una sidebar (completamente customizzabile), è possibile tenere sott’occhio tramite dei piccoli pannelli la posta elettronica su gmail, le notizie più importanti, i feed rss o atom, le quotazioni di borsa e chi più ne ha più ne metta.


Si tratta di una sorta di versione desktop di un altro servizio sperimentale già da tempo offerto dall’azienda di Mountain View: Google Personal homepage.

La prima cosa che colpisce di questa applicaizone è la semplicità d’uso: in “Web Clips” i feed vengono importati automaticamente da Google Desktop 2 nel momento in cui si visita un sito che usa questa modalità di pubblicazione. Così facendo, se il sito che avete visitato di recente viene aggiornato, automaticamente Google Desktop vi segnalerà la novità, senza che sia necessario il vostro intervento di setup. L’area “News” invece raccoglie le notizie, sempre in ordine cronologico, rispetto alle categorie di notizie che l’utente sfoglia più di frequente, e così via.

Google ha reso disponibile anche il Google Desktop SDK, che fornisce informazioni e codice per usare le API di Google Desktop 2. Gli sviluppatori, che possono programmare in Visual Studio .NET, Java, Perl e ‘in qualsiasi altro linguaggio che supporti COM e XML’, hanno già reso disponibili decine di pannelli aggiuntivi per la sidebar targata Google liberamente scaricabili, fra cui Adsense Status, che monitora il vostro account sul circuito Adsense, un System Monitor e gdTunes, che permette di comandare ITunes music player attraverso Desktop 2. Per un breve periodo di tempo, oltre alla visibilità che un buon plug-in darà ai programmatori, Google regalerà loro anche una limited-edition Google Desktop Developer T-shirt.

L’applicazione di Google è in realtà la prima mossa dell’azienda di Page e Brin di anticipare Microsoft nella guerra dei motori di ricerca che verrà: quella che dal Web con ogni probabilità si trasferirà sui nostri Desktop. Il futuro di Google dipende infatti dall’integrazione del motore di ricerca di Microsoft nel suo prossimo sistema operativo. Se Google è diventato il motore di ricerca più importante del mondo in pochi anni è perché ha dimostrato di sapersi aggiornare e di essere sempre quello che sa dare risultati più rilevanti, sul Web. Ma nel futuro questo potrebbe non bastare: occorrerà fare in modo che il proprio motore di ricerca sia anche il più comodamente raggiungibile sui PC e i dispositivi mobili degli utenti. Il luogo più comodamente accessibile di questi dispositivi è il desktop.

E’ per questo che Google Desktop 2 beta è un’applicazione che farà parlare di sé. Certamente le elevate funzioni di automazione del software, se da un lato offrono tutto ciò che serve a portata di mano, dall’altro potrebbero far storcere il naso ai cultori della privacy. Un problema con cui l’azienda di Mountain View si è già scontrata e che comunque interesserà tutti gli utenti che desiderano servizi altamente personalizzati.

Certamente il futuro dell’azienda di Page e Brin passa da questo programma e dal fatto che venga installato o meno sui computer degli utenti: è ragionevole pensare che in un prossimo futuro le ricerche partiranno sempre più da un’interfaccia sul desktop, e sempre meno da una pagina Web.

Così Google Desktop 2 si propone come una porta di passaggio fra ciò che un utente cerca e il servizio di ricerca vero e proprio.
La prima pagina del crawler è del tutto secondaria in questo processo, ed il prossimo leader di mercato dovrà fare i conti con una la maggioranza dell’utenza che sarà probabilmente meno attenta al servizio in sé, ma che continuerà ad usare quello che offrirà una interfaccia più comoda e rapida alle informazioni.

Il rilascio di questa beta fa ben sperare i fan di Google: l’applicazione è leggera, intuitiva, utile e, cosa non secondaria, non occupa una grande quantità di memoria (circa 15 MB nel momento in cui scrivo), anche se non mancano le prime segnalazioni di crash, comunque giustificabili dal fatto che il programma è stato appena rilasciato in test.

E’ possibile anche scaricare una versione enterprise, sempre gratuita (ma richiede la registrazione ndr), facilmente distribuibile tramite pacchetto MSI e grazie alla quale è possibile installare l’applicativo in rete e amministrare centralmente le preferenze degli utenti.

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