Google Italia official blog
Anche Google Italia, dopo US, Cina, Giappone, Corea e Messico, ha il suo blog ufficiale, inaugurato ieri, 3 aprile, con il primo post di Stefano Hesse, corporate communications manager e blogger di lungo corso!
Purtroppo come tutti gli altri blog di Google nemmeno questo dà la possibilità di commentare :(
Nessun post simile.
5 aprile 2006 @ 09:24
…allora non è un blog.
5 aprile 2006 @ 11:49
eh eh eh, difficile darti torto ;-)
5 aprile 2006 @ 17:44
In effetti… :-)
5 aprile 2006 @ 17:50
La presenza/possibilità dei commenti non è condicio sine qua non per un blog.
Sono altre le caratteristiche che lo contraddistinguono e lo rendono tale, ma non certo i commenti. ;-)
5 aprile 2006 @ 18:26
beh, non dico che sia una conditio sine qua non, però ammetterai Jacopo che al di là del modello di publishing e del tono con cui si scrive i commenti, e quindi la partecipazione attiva e la disponibilità a rispondere da parte dell’azienda, sono fondamentali.
non è un grosso sforzo per un’azienda fare un corporate blog se poi non si è disposti ad “aprirsi”
5 aprile 2006 @ 18:37
Quindi non c’e’ molta differenza fra un sito personale qualsiasi e un “blog senza commenti”… vabbe’, diciamo che si aggiorna piu’ facilmente e il template e’ un po’ piu’ rigido :-)
5 aprile 2006 @ 20:54
@ Matteo
Concordo pienamente sul fatto che è un po’ privo di senso nello specifico di un corporate blog non consentire i commenti da parte degli utenti.
Il feedback serve, immediato rispetto al topic, e non mediato, come nel caso di un indirizzo email di feedback, a cui Google sembra essersi assuefatta.
Ma se poi consentissero commenti, consultabili da qualunque navigatore, forse (idea personalissima) dovrebbero “aggiustare il tiro” verso quanto la maggior parte degli utenti suggerisce.
Per carità, magari mi sbaglio su questo.
PS: condicio, non conditio, occhio ai refusi :-)
Buona serata a tutti.
5 aprile 2006 @ 22:56
[OT] - Condicio o Conditio? Forse e’ un caso di latino 2.0? Per fortuna su questo dilemma ci hanno gia’ lavorato :-)
Sono due termini di significato diverso, uno dei due e’ di utilizzo prettamente giuridico.
6 aprile 2006 @ 09:20
[OT] in effetti, sebbene Wikipedia dica il contrario, la dicitura corretta è “conditio”, proprio perchè questa formula viene dal gergo legale.
Non era un refuso, era proprio mia intenzione scriverlo così.
sono passati anni ma un po’ di latino me lo ricordo da l liceo ;-)
3 maggio 2006 @ 22:59
sono daccordo con voi sul fatto che per un blog la conditio sine qua non siano i commenti degli utenti, ma è pur vero che per un’ azienda da un punto di vista di comunicazione e marketing è abbastanza rischioso avere commenti negativi…cmq se ci fosse un grande fratello ad osservarli, intendo qualcuno che controlli editorialmente il blog forse potrebbe funzionare; pensate ad un blog delle poste italiane con i commenti? MMMM…non parlo da esperta, perché non lo sono affatto, ma solo da persona che legge forum e scrive saltuariamente, mah se si da un’occhiata ai primi blog istituzionali italiani…si può già capire che un controllo a monte è necessario e credo già sussista stavolta come conditio sine qua non per l’immagine dell’azienda stessa. Ma davvero posso sbagliare.
4 maggio 2006 @ 09:33
Monica, che sia un rischio è fuori di dubbio, ma non è che aprire un corporate blog è obbligatorio…
se decidi di farlo dovresti farlo per comunicare con i tuoi utenti/clienti/prospect, non perchè “va di moda”.
il caso di Google è peculiare perchè avrebbe effettivamente migliai di commenti probabilmente, ma d’altronde anche il blog di Beppe Grillo ce li ha :)
Le poste, btw, non credo apriranno mai un corporate blog…
4 maggio 2006 @ 12:32
La mia era solo una provocazione…ovvio che non si apre un blog perché va di moda…anche perché credo vi siano dei costi almeno di tempo e di coordinamento, anche se chiunque può farlo. Non credo che l’obiettivo dell’iniziativa di google sia esclusivamente quello di aumentare utenti/clienti/prospect, perché credo non ne abbia bisogno in questo momento, anche se in realtà ti do ragione sul fatto che qualsiasi iniziativa di marketing e di comunicazione deve prevedere degli obbiettivi misurabili, ma credo che qui si sia scelto un obiettivo più di Comunicazione che misureranno in termini di awareness sui prodotti ma non di aumento di utenti ed è proprio quello il motivo forse per cui in alcuni casi non sono previsti i commenti.