Repubblica oggi mette in prima pagina un articolo che racconta, tramite una classifica, i siti protagonisti della rivoluzione culturale, economica e sociale degli utimi 15 anni.
L’articolo viene ripreso dall’originale di domenica pubblicato sull’Observer (ma possibile che i nostri giornalisti non possano evitare sempre il servilismo verso i quotidiani stranieri?!). Molti dei siti sono i soliti noti come eBay, Amazon, Blogger.com, Google, YouTube, ma ci sono anche siti di news indipendenti e famosi nei paesi dove l’inglese “si mastica bene”. Siti che non seguono i diktat dei grandi gruppi e grandi interessi politici come Salon.com che grazie a Internet ha raggiunto un’ampio pubblico e che vive di advertising online. Un esempio italiano potrebbe essere, in questa categoria, il blog di Beppe Grillo.
Come segnalato nei commenti (e aggiunte) dei lettori dell’Observer non bisogna dimenticare altri siti fondamentali come LastMinute.com, Flickr, i vari torrent.
Siti italiani da aggiungere in classifica? A me non ne vengono in mente, a parte un paio di siti di ricette online che hanno rivoluzionato le mie capacità culinarie e salvato diverse cene :-), ma che dubito possano far parte della classifica.

Condividi:
  • del.icio.us
  • Facebook
  • Google Bookmarks
  • Technorati
  • LinkedIn
  • Digg
  • StumbleUpon
  • Tumblr
  • email
  • Print
  • FriendFeed
  • Twitter

Nessun post simile.