In queste ultime settimane si è discusso ampiamente dell’acquisto da parte di Google di Feedburner e di DoubleClick. Si è parlato di metriche e di metodologie per interpretare le statistiche web e di quanto sia strategico avere una posizione di “potere” nella gestione delle stesse. Nova24 la scorsa settimana ci ha dedicato una doppia pagina.

Googlegates
(Thanks for image to: siliconvalleywatcher.com)

Mi sembra invece passata in secondo piano una grande notizia da parte di Google: l’uscita di Google Gears, un’applicazione javascript multipiattaforma in grado di far funzionare le applicazioni web anche offline.

Ora, Google, per definizione online, sta spingendo non solo sulla massima fruibilità dei contenuti web anche in versione mobile (ha una divisione SW che lavora solo su questo), ma, per la prima volta, va offline, permettendo a chiunque di usufruire di applicazioni online anche a computer scollegato dalla rete.

Ho provato Gears con Google Reader e funziona piuttosto bene. Scarica gli aggiornamenti dei miei RSS Feed quando sono online, permettendomi così di leggermeli con calma anche quando il mio Mac non è connesso, usando la stessa applicazione (Google Reader) via browser!

La tecnologia è open-source e presto verrà estesa ad altri prodotti di casa Google permettendo a chiunque di interagire con servizi Web come la posta elettronica, i calendari online o i lettori di news anche in assenza di connessione.

Con Google Gears si cancella l’ultima differenza tra i software applicativi tradizionali - che vengono istallati sui computer - e i servizi applicativi online, che hanno le stesse funzionalità, ma che finora avevano bisogno di una connessione al web per poter funzionare.

Mentre Microsoft, leader nel SW su PC, sta facendo di tutto per migliorare i suoi servizi su web, Google procede nella direzione inversa, leader nei servizi online, comincia ad estendere il suo business fuori dal web.

Se e quando Google Gears verrà esteso a Google Documents, Microsoft si troverebbe di fatto ad avere un competitor aggressivo sulla sua maggior revenue pool: Office. Con lo svantaggio che Documents è gratuito e permette la condivisione con altri utenti online.

Resta da capire se Google intenderà sviluppare maggiormente gli applicativi di Documents, che a tutt’oggi hanno ancora un bel “divide” rispetto alle features di Office e se Microsoft riuscirà a sfruttare la tecnologia web rinnovando il suo modo di affrontare il mercato.

Ma una cosa è certa Google ha un business model potente e Microsoft attualmente non sembra dimostrare la stessa vivacità.

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