Notizia del giorno: la comunicazione pubblicitaria italiana è sempre più libera da vincoli e costrizioni formali e ideologiche; per quanto riguarda le costrizioni formali, si narra di un banner che, in soli 75.000 pixel di superficie è riuscito a contenere 3 messaggi differenti e dissonanti, ma tutti insignificanti. Il banner, intervistato, sostiene: “però ero sotto ai 25kb”.
Per quanto riguarda il superamento delle costrizioni ideologiche invece, tutti abbiamo visto un’inserzione su Facebook con l’immagine di una maggiorata, accompagnata da un messaggio del tipo “Scopri l’origine del tuo cognome”. Certamente la questione prioritaria che si sono posti tutti i maschi esposti a quell’immaginetta sacra.

In questo contesto così ricco di senso e spunti sulla realtà, hanno osato fare irruzione le due immagini qui seguenti. Per fortuna qualcuno, almeno a Roma, ha pensato di non inquinare un ambiente semiotico così perfetto come quello in cui viviamo.

vanguard1

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No, la vera notizia del giorno (per me, in realtà è di ieri) è che se un messaggio pubblicitario ti può far riflettere ma tu sei nel traffico, sei distolto dalla quotidianità, stai pensando a come riuscire a salire su un autobus e altri problemi fondamentali per il genere umano, allora ci sarà qualcuno che, per tuo conto e nel tuo esclusivo interesse, ti risparmierà questa fatica. A Roma l’Atac ha respinto le due pubblicità dinamiche di Current TV che vede poco più sotto, in spregio all’intelligenza delle persone (almeno di quelle rumaste intelligenti, quelle che quando vedono un messaggio che va in contrasto con le loro convinzioni, sono ancora più stimolate ad approfondire e capire).

Via SocialDesignZine.

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