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06.06.05

Lo schermo è il messaggio?

Chi proviene dal mondo propriamente televisivo ha più difficoltà (rispetto a chi ha iniziato a lavorare ad esempio sul web) a comprendere cosa significhi progettare contenuti ottimizzati per essere fruiti in modalità differenti.

In un futuro prossimo ci saranno contenuti che verranno resi disponibili su differenti schermi e altri che verranno progettati per schermi ben specifici.

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Credo che sarà sempre più difficile trovare dei confini ben tracciati tra concetti come televisione, video comunicazione, telecomunicazione ecc.

Finora di questi aspetti si sono occupati soprattutto tecnologi ed esperti di usabilità, mentre all'interno della maggior parte delle agenzie di comunicazione siamo ancora fermi al concetto di declinazione di una campagna di pubblicità.

Se ieri la comunicazione era indifferenziata , oggi con una crescente frammentazione delle audience ci dobbiamo concentrare sui target , domani, dovremo tenere in considerazione anche le modalità di fruizione dei contenuti e le caratteristiche dei device con cui tali contenuti potranno essere fruiti. Come ci mostrano gli esempi di schermi tratti da questo sito.
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La televisione si sta digitalizzando ed in futuro anche la comunicazione outdoor subirà grandi cambiamenti. Provate a pensare a quanto diverse debbano essere le tecniche di ripresa, le tecniche di montaggio, la risoluzione per un contenuto video in funzione delle piattaforme di distribuzione e degli schermi in cui questo contenuto verrà visualizzato.
E' forse pensabile che uno stesso messaggio pubblicitario possa avere eguale efficacia se visualizzato da persone diverse in momenti diversi e su schermi diversi?

Ecco perché quando si parlerà di Tv Digitali si dovrà usare il plurale, perché rispetto al passato, nuovi schermi, nuove modalità di fruizione ci imporranno di ripensare la progettazione della comunicazione attraverso i contenuti video.

Questa è la punta dell'iceberg. Siamo solo agli inizi e noi qui ancora a discutere di vecchi contenuti sul digitale terrestre. Temo proprio che se vogliamo parlare del futuro della pubblicità, sarà necessario allargare i nostri orizzonti.

@ 06.06.05 00:06