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Ultimissime dallo IAB
Autore: Elisabetta.Oldrini | Categoria: Advertising | Data: Mercoledì, 20 Ottobre 2004 

Che sia la volta buona? Che internet non sia più il brutto anatroccolo dei media? IAB 2004 conferma. Dopo il boom del 2000 e lo sboom degli anni seguenti, anche l’Italia, un po’ in ritardo sulle sue cugine Europee, registra una crescita netta negli investimenti pubblicitari su Internet: +21% nel primo trimestre 2004 rispetto allo stesso periodo nel 2003. Aziende tradizionali, dall’auto al turismo, dall’editoria alla finanza, incrementano la percentuale dei loro investimenti sul mezzo e il largo consumo sembra fare qualche campagna in più.

La crescita degli investimenti pubblicitari deriva da diversi fattori tra i quali il costante incremento del numero di utenti che accedono al web: più donne e più ultracinquantenni navigano per i siti internet, scrivono email e acquistano online.
A questi dati confortanti aggiungiamo la certezza che aziende estere il cui business si sviluppa principalmente online (ecommerce e non solo) stanno pianificando il loro arrivo in Italia e finalmente sembra che la ricetta per un futuro certo e ottimista per il web italiano sia completa di tutti gli ingredienti.
Non c’è tempo di appisolarsi sugli allori però: tenete d’occhio cellulari, interactive TV e ogni altro nuovo media e cominciate a scommettere su quale sarà il prossimo medium a pretendere la propria fetta del media mix.

Commenti

A milano no, ma quello di Bologna so che funziona benino, anche se non è tanto usato. l'idea non è affatto male, ma temo ci metterà un po' a penetrare. a livello business però secondo me le prospettive ci sono

Inviato da: Matteo.Balzani @ 27.10.04 11:43

A Smau 2005 dicono che dedicheranno un'area specificamente ai "servizi al cittadino". Forse è un segnale della crescente attenzione allo sviluppo di strumenti e contenuti online utili al cittadino di cui parla Paolo.
A proposito di car sharing, conoscete qualcuno che ha provato il milanocarsharing.it?

Inviato da: Elisabetta @ 27.10.04 11:23

Il problema non sono gli investimenti passati o futuri, ma sta nel far capire anche all'operaio extracomunitario che lavora in fabbrica di notte che su internet può trovare informazioni ,consigli,vantaggi che su altri media non gli vengono proposti; ad esempio il car o il train sharing per condividere il viaggio con altre persone e risparmiare.
Internet deve entrare nella testa di tutti gli italiani e non solo in quei pochi smanettoni che sanno tutto di php o jsp ma non sanno sinceramente che farsene.
Un ultima opinione, se mi è conceso, la totale assenza di norme che regolano il settore con annessi incentivi(non per le solite tin,libero,tiscali) ma per le aziende che credono e vogliono investire su una loro presenza attiva sul Web.
I servizi sociali sono la chiave...niente di più da dire.

Inviato da: Paolo @ 26.10.04 01:54

Ci riprovo, con parole semplici. Ovvio che il web non serva solo a fare advertising, anzi; ma grazie a progetti creativi integrati e capaci di sfruttare al meglio le caratteristiche del mezzo e con sistemi di misurazione accurati, si fa bene pubblitictà anche su internet e non riesci proprio a farmi credere il contrario. Forse però non ho capito cosa intendi dire: secondo te a cosa serve il web? Illuminami ;)

Inviato da: Elisabetta @ 24.10.04 23:42

insomma, adesso arriva gente capace e finalmente mettiamo la testa a posto a questo pazzariello che è internet che si è rifiutato di essere un 'media' pubblicitario per benino ed educato come gli altri. io continuo a dire che andrebbe usato per fare tutt'altro, ma... forse no. una volta che avremo i banner con la musichetta tutto sarà a posto.

Inviato da: Massimo Moruzzi @ 24.10.04 14:37

Massimo... la mia era una valutazione statistica. Se Internet torna/diventa un mezzo su cui pianificare, comunicare e sviluppare progetti strategici, in altre parole INVESTIRE, è più probabile che si inizino a sviluppare anche progetti ben fatti, innovativi e interessanti. L'utilizzo del web advertising pre-bolla è fortunatamente irripetibile e insostenibile, ti confermo che gli anni a cui ti riferisci hanno insegnato qualcosa... o almeno spero!

Inviato da: Matteo.Balzani @ 22.10.04 10:27

Ciao Massimo.
Esempio:
Ikea per l'apertura del negozio di Napoli ha lanciato una campagna sul territorio includendo esterna, stampa e internet (targettizando solo gli utenti napoletani) e non solo. La creatività per internet è stata creata ad hoc, in linea con l'offline ma ovviamente resa multimediale (incluso audio con tarantella e visual unico per internet). E ti ricordo che IKEA non vende online, ma che vede lo strumento come complementare agli altri.
Meno errori: a gestire i progetti ci sono professionisti di marketing e comunicazione che lavorano con internet da anni e non più ventenni rampanti e un po' nerd.
Inoltre chi investe lo fa partendo da obiettivi precisi come ROI, targeted reach o awareness. Obiettivi che per internet - lo sai meglio di me - si misurano con in modo ancora più preciso che su altri mezzi. A rischio di sembrare ripetitiva: esperienza e serietà garantiranno un assai ridotto margine d'errore.

Inviato da: Elisabetta @ 22.10.04 10:07

Alessandro: cos'è sto mix media? Meglio: puoi farmi un esempio che sia uno di come andrebbe utilizzato il web "in un' ottica di mix media" - qualunque cosa voglia dire? Matteo... >Se tornano gli investimenti piano piano torneranno (o arriveranno) i progetti interessanti e fatti bene. Ovvero: se iniziano a spendere soldi, li spenderanno bene. Davvero? Gli anni in cui tutti spendevano come matti non hanno insegnato proprio nulla?

Inviato da: Massimo Moruzzi @ 21.10.04 19:11

La notevole crescita degli investimenti pubblicitari sul web degli ultimi mesi (+21% nel primo trimestre rispetto al 2003) è il risultato di assoluta rilevanza. L’aumento dell’utenza e l’allargamento del target hanno certamente favorito questa accelerazione… anche se ritengo che, più di tutti, è cambiato l’atteggiamento nei confronti di questo mezzo e, soprattutto, è stato superato il paradosso che ha visto protagonista la tanta, forse troppa, malainformazione.
Internet è in continua e costante crescita dal 2000. Ed oggi, fortunatamente, è considerato un veicolo strategico a cui nessuna azienda può rinunciare. Internet (ed i media digitali in generale) rappresentano quindi il recente passato ma anche prossimo futuro, a patto che venga utilizzato con attenzione, in una logica di Media Mix di cui si sta percependo ora le potenzialità.

Inviato da: Alessandro Viggiani @ 21.10.04 18:59

Riconfermo l'ottimismo: siamo sempre stati 'dietro' a UK e Germania e Francia, quindi anche ora, seppur con numeri inferiori, stiamo seguendo i loro stessi trend positivi di crescita. E abbiamo il vantaggio di poter prendere qualche esempio in più anche da progetti realizzati all'estero.

Inviato da: Elisabetta @ 21.10.04 11:43

Gianni! Ma come si fa a non essere ottimisti? :)
Se tornano gli investimenti piano piano torneranno (o arriveranno) i progetti interessanti e fatti bene. In un mercato povero è più difficile. Al di là del volume di affari totale un'inversione di crescita ci voleva. O no?

Inviato da: Matteo.Balzani @ 21.10.04 10:42

Secondo me il mercato pubblicitario di internet italiano rimane ancora molto liimitato. Siamo un quarto rispetto a quello francese e 1 settimo rispetto ad Uk. Io non sarei così ottimista...

Inviato da: Gmarco @ 21.10.04 10:29

ma è bene tutto ciò? ogni onelikenoone è un passo in avanti o indietro? io non ho dubbi. è un passo indietro per tutti tranne per chi ha messo in tasca i soldini di quei gonzi di bmw

Inviato da: Massimo Moruzzi @ 21.10.04 10:17

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