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La trasformazione delle fiere del broadcast
Autore: Maurizio Goetz | Categoria: TV Digitale | Data: Giovedì, 17 Marzo 2005 

ito.jpgLe fiere del broadcast come IBC il NAB e l'IBTS di Milano, stanno vivendo una profonda trasformazione. Una crescente attenzione viene rivolta alle tecnologie che permettono un maggiore coinvolgimento degli utenti.

Ho estratto dal sito di IBTS, il discorso di apertura di Joi Ito che qui riporto.
Joi Ito non ha bisogno di presentazioni ed è una delle menti più lucide nel panorama internazionale nel settore delle tecnologie per la comunicazione.

"La maggior parte delle offerte delle piattaforme dei nuovi media si rivolge a un consumatore passivo o semipassivo.
In realtà gli utenti appaiono più interessati alla creazione, alla condivisione e allo scambio di contenuti rispetto a una fruizione passiva.
Ma le nuove normative in materia di copyright e le decisioni tecniche su standard e architetture non tengono conto di questi nuovi modelli di fruizione tanto che il loro effetto potrebbe essere quello di ostacolare l’emergere di killer application per la televisione interattiva e per i dispositivi mobili di nuova generazione.
In una situazione in cui i contenuti diventano universalmente accessibili al marketing delle aziende si pone il problema di raggiungere l’utente.
Gli studi dimostrano come mentre le strategie di marketing vincenti siano sempre più costose, il vero successo di un prodotto sul mercato sia dovuto sempre di più al passaparola.
Sta emergendo la nuova era del “content marketing” e, paradossalmente, quelli che oggi sono considerati “nemici” dai “content provider”, P2P e file sharing (scambio gratuito di musica, film, video in rete), diventeranno presto la base del marketing virale del futuro.

Al di là delle sterili polemiche sui blog e sui contenuti degli "spettautori", che stanno avendo luogo ultimamente, occorre considerare che non è più possibile parlare di televisione tout court e che si stanno sviluppando due mondi paralleli nel modo di fare televisione con logiche completamente differenti. Una televisione per il tempo libero, in cui si progettano contenuti per l'entertainment, per il servizio pubblico e per l'informazione ed una televisione per il tempo sociale, nella quale sono più importanti le dinamiche di interazione sociale rispetto ai contenuti.

E' un tema di grande importanza che sarà oggetto di un convegno internazionale che sto per organizzare a giugno a Milano, proprio perché vi è tanta necessità di discutere sul futuro delle televisioni digitali in una prospettiva nuova come Joi, ci fa notare.

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