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La classifica dei brand global 2008
Autore: Matteo.Balzani | Categoria: Brand reputation | Data: Sabato, 20 Settembre 2008 

Interbrand ha pubblicato la classifica dei "Best Global Brands" 2008.

Piu' che globale mi sembra molto americana (General Electrics al quarto posto???) ma e' comunque molto interessante, soprattutto perche' permette di vedere la variazione rispetto all'anno scorso.

L'unica variazione importante nei primi 10, a parte lo scambio di posizione tra IBM e Microsoft, e' l'arrivo di Google al decimo posto, venendo dal 20esimo dell'anno scorso.
Abbastanza impressionante, considerando che 10 anni fa non esisteva...

"Noi" siamo solo 29simi... c'e' ancora un bel po' da fare :)

interbrand.png
Green marketing: perchè si comincia a pensare verde
Autore: Simone.Lovati | Categoria: Brand reputation | Data: Giovedì, 3 Luglio 2008 

MacBook_Green.JPGE' almeno 6 mesi che anche in Italia si è cominciato a parlare di green marketing, di eco-sostenibilità, di ambiente, di risparmio energetico.

Più fenomeni hanno influito nello sviluppo di questo trend, che, a mio avviso, caratterizzerà, nel bene (e nel male) molte delle scelte strategiche dei prossimi cinque anni.

Parliamo di Italia, perchè la green-fobia negli Stati Uniti e in parte in Nord Europa è già da tempo una leva strategica su cui il marketing lavora.

Almeno 3 i precursori di questa voglia di green marketing:

1. La liberalizzazione del mercato dell'energia (per i normali consumatori - retail) ha portato in campo nuovi protagonisti (pensate ad ENI) e nuovi approcci al mercato di questa commodity. In molti (ENI in testa) hanno cominciato da subito a pensare all'eco-sostenibilità, d'altronde come riportavo in un articolo dei primi mesi dell'anno scorso, di grandi leve non ne avevano, il mercato è diventato libero, ma fino ad un certo punto la scontistica arriva al max ad un 5% sul retail e l'energia è sempre la stessa per tutti. Non è possibile lavorare sulle sue performances (come nel campo delle benzine è riuscita a fare Shell con V-Power), non è possibile lavorare sulla distribuzione (è uguale per tutti) e poco si può fare sul servizio, per un bene (l'energia) che per tutti è pò scontata e a cui più di tanto nessuno ci pensa!
ENI e le campagne ENI 30% sul risparmio energetico, Green Network......hanno inaugurato un nuovo modo di vedere le cose, parlavo, tempo fa, di de-marketing, proprio perchè qui la strategia non è stimolare i consumi e lodare gli energivori, ma infondere una cultura del risparmio energetico, tale da attribuire al brand attributi nuovi, vicini al futuro dei nostri figli e per cui vale la pena cambiare fornitore (o fare lo switch, come lo chiamano loro).

2. L'automotive, dopo anni di investimenti in brand su sicurezza, affidabilità e performances per il "piacere della guida" aveva bisogno di un nuovo driver, qualcosa che permettesse loro un modo diverso di comunicare e nuove leve su cui lavorare per differenziarsi dallo scenario competitivo. Sono partiti un pò tutti insieme ripensando le proprie strategie in green.
Toyota con i suoi motori ibridi, seguita poi da quasi tutti i giapponesi, BMW recentemente con Efficient Dinamycs, una serie di tecnologie in grado di ridurre fortemente i consumi (BMW 118 è stata premiata come l'auto più pulita in quanto a CO2).
La cosa interessante per i marketer, un pò meno per gli ambientalisti, è che c'è ancora molto da fare in quanto ad efficacia nei consumi (e nelle emissioni), ad eco-compatibilità dei materiali, eco-sostenibilità, smaltimento...
Qui trovate il punto della situazione al di là degli sforzi di comunicazione delle case.

3. L'IT per anni è cresciuto con la legge di Moore sulle prestazioni e sulle features sempre più avanzate, ha scoperto sempre più la forza del design (pensate ad Apple) e dell'usabilità. Ora più o meno tutti (da IBM ad HP, DELL, APPLE) stanno lavorando per ridurre i consumi energetici e migliorare lo smaltimento del loro "ferro". E "Big Blue" si trasforma piano piano in "Big Green"

Brand Tags: definisci i tuoi brand
Autore: Eva.Bassi | Categoria: Brand reputation | Data: Giovedì, 26 Giugno 2008 

brand_tags.pngVoglio segnalare un sito che credo possa avere per certi versi il valore di un blog, di un posto dove dire la propria, un posto dove pensare e far pensare (sembra banale ma non credo lo sia).
Quello che in tantissimi pensano dei tanto amati/odiati brands. E le aziende farebbero bene a darci un'occhiata: www.brandtags.net

Uno spunto per riflettere che va oltre il semplice valore della marca...

PS: hanno anche un blog

Con quale brand ti siederesti a tavola?
Autore: Matteo.Balzani | Categoria: Brand reputation | Data: Lunedì, 31 Marzo 2008 

Un'interessante survey di Brandchannel risponde alla domanda che da' il titolo a questo post ed a molte altre.

Qui trovate tutte le risposte.

Alcune chicche:
- alla domanda "What brand that no longer exists would you resurrect?" all'ottavo posto si trova IBM...
- al primo posto c'e' "None", che non e' un nuovo brand 2.0 ma significa che i brand morti possono riposare in pace
- alla domanda "What brand can you not live without?", "None" e' al secondo posto
- i primi 5 brand con cui la gente si identifica sono: Apple, Nike, Coca-Cola, Virgin, BMW

Enjoy

Internet e il brand
Autore: Matteo.Balzani | Categoria: Brand reputation | Data: Martedì, 4 Marzo 2008 
Dove, Axe e l'ipocrisia di Unilever?
Autore: Elisabetta.Oldrini | Categoria: Brand reputation | Data: Venerdì, 2 Novembre 2007 

A proposito delle buone intenzioni del marchio Dove di diffondere il concetto di bellezza autentica in contrapposizione con la bellezza stereotipata delle pubblicità di creme, cosmetici e deodoranti, vi segnalo un articolo che ho trovato grazie alla segnalazione di Francesco.

Volveo farvi un riassunto del concetto espresso da Davies ma poi ho trovato questo video su YouTube (che tra l'altro è anche una risposta al video postato recentemente da Matteo !) che spiega molto bene le contraddizioni sui valori espressi dai brand di Unilever.

Ma la massa che svuota lo scaffale al supermercato se ne accorgerà?

Eeny-meany-miny-most catch the blogger by his post
Autore: Matteo.Balzani | Categoria: Brand reputation | Data: Martedì, 3 Luglio 2007 

Google first!
Non è una classifca dei motori più usati, ma un consiglio alle aziende ed alle agenzie pubblicitarie, che prima di utilizzare una parola o una frase farebbero meglio a "googlarla"

E' il caso del nuovo spot della Jeep Compass (video qui di seguito), che utilizza una simpatica filastrocca in inglese:
"Eeny, meeny, miny,moe
Catch a tiger by the toe
If he hollers let him go
Eeny, meeny, miny, moe"

Peccatro però che in passato una variazione poco piacevole fosse usata come filastrocca razzista sostituendo a "tiger" un termine spregiativo per "afroamericano" con un suono simile...
Come se non bastasse c'è anche una scena del film "Elephant" in cui uno dei due studenti canta questa filastrocca per decidere quale di due ragazzi uccidere (video)

Sfortuna, per carità, ma prima si poteva fare un check e controllare se qualcuno già ne avesse parlato: su Google ho trovato risultati del 2003...

5 modi per costruire e difendere la tua reputazione online
Autore: Matteo.Balzani | Categoria: Brand reputation | Data: Lunedì, 18 Giugno 2007 

Di solito trovo online notizie su alcune cose interessanti offline, come riviste, film, mostre e così via.
Questa volta è accaduto il contrario, grazie alla rubrica "Blog" sul settimanale Internazionale, nell quale ho letto il post di Thor Muller intitolato "Five ways to build and defend your reputation online".

Lascio alla lettura completa del post, anche in italiano sempre sul sito di Internazionale, per il dettaglio sui 5 modi, che però vi anticipo:
1. Cast a long shadow
2. Tell your side of the story
3. Give a heartfelt apology
4. Assemble an army
5. Stand for something

Foto on line e monitoraggio della reputazione
Autore: Lucia.Vellandi | Categoria: Brand reputation | Data: Venerdì, 15 Giugno 2007 

geox_flickr.jpgDa qualche giorno Flickr è disponibile anche in versione italiana. Possiamo quindi attenderci nel prossimo periodo un'ulteriore crescita degli utilizzatori nel nostro paese: persone che inseriscono le proprie foto o che navigano e commentano le foto degli altri.
Navigando il sito non si trovano solo foto delle vacanze, della famiglia, degli amici ma a volte anche foto di prodotti, eventi, personaggi pubblici, attorno alle quali possono nascere delle discussioni.

Ad esempio, cerco "Geox": 98 risultati. Cliccando su alcune delle foto presenti nella prima pagina vedo che i commenti riguardano non la foto ma i prodotti e il brand: "just bought a pair of these. super comfortable" e "geox are well-know here...watched a documentary about its founder in europe millionaires....very good patented ;)"

Interessante anche cercare foto di persone influenti della propria azienda o degli eventi ai quali si partecipa.

Dal punto di vista di aziende, enti e istituzioni, ecco quindi un altro luogo virtuale all'interno del quale monitorare la propria reputazione.
Un'immagine vale mille parole, e a volte le genera!

Allora… occhio alla vostra "image reputation"!


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