Secondo la notiza riportata da Repubblica “entro sei mesi i gestori di tutti i siti Web italiani dovranno comunicarne i contenuti alle biblioteche centrali di Roma e Firenze, pena una multa massima di 1.500 euro”.
Ma cosa si intende per “comunicare i contenuti”? Sono quelli generici, ovvero l’argomento del sito (sport, news, musica ecc.), oppure è necessario scendere nello spcifico?
E dovranno farlo tutti i siti web, ma proprio tutti? Compresi i blog?

A questi ed altri interrogativi non è possibile dare una risposta per il momento, perchè ancora non è stato rilasciato il decreto attuativo, che dovrà chiarire tutti i dettagli.
L’impressione, come spesso accade, è che chi fa queste leggi su argomenti specifici abbia poca o per nulla conoscenza dell’argomento stesso. Se i “responsabili” avessero avuto anche solo una più vaga idea del numero di siti esistenti in Italia e del lavoro che comporterebbe catalogarli tutti (e tenere aggiornato l’archivio), non avrebbero nemmeno preso in considerazione l’idea.
Il web, essendo relativamente giovane e probabilmente più difficile da assimilare rispetto ad altri mezzi di comunicazione, è il mass medium che più risente di questo gap di conoscenza che esiste nella pubblica amministrazione italiana.
Wittgenstein diceva: “Di ciò di cui non si può parlare, bisogna tacere”. Sagge parole.

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