Le aziende come i privati quando ritengono di avere ragione in una disputa, ricorrono agli avvocati e vanno in tribunale. Tutti voi ricorderete la vicenda di Luca Armani di Treviglio titolare di un “negozio di timbri” che aveva registrato il dominio www.armani.it provocando l’inizio di una battaglia legale con la nota omonima azienda milanese. Dopo diversi anni di aspra lotta e tentativi di resistenza , tra i nuovi Davide e Golia della rete, nonostante l’intervento di un senatore della Repubblica e l’appoggio da parte di tantissimi utenti della rete, la vicenda si è conclusa con la cessione del dominio conteso da parte di Luca Armani alla blasonata casa di moda con grande disappunto di tante persone che si erano schierate a fianco del piccolo imprenditore lombardo.

Non sono un giurista e non posso e non voglio intervenire sulla vicenda giudiziaria, ma come Paolo Attivissimo, mi chiedo se era necessario arrivare ai tribunali quando si poteva risolvere il problema consensualmente. Guardate come è stato risolto il problema per il dominio Firefox da parte di diversi contendenti.

Sicuramente le diverse persone che si sono schierate a fianco di Luca Armani, non sono e non saranno mai clienti della Giorgio Armani, che ha avuto probabilmente quanto le spettava di diritto. Mi chiedo però se ai fini della valorizzazione di un brand, sia sempre utile avere ragione?

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