pigra.jpgDurante un viaggio mi è capitato di ascoltare una trasmissione radiofonica in cui si presentava un libro su come oziare e vivere bene in azienda. Incuriosito dal tema azienda, non dall’ozio ovviamente :), ho ascoltato l’intera trasmissione in cui due professoroni universitari e un consulente di azienda hanno discusso di un libro che molto probabilmente non avevano mai letto.


Il libro in questione è quello di Corinne Maier “Buongiorno pigrizia“. Un titolo che l’ufficio marketing dell’editore francese ha immaginato potesse destare l’attenzione di migliaia di impiegati e quadri. Obiettivo centrato!

In realtà il libro è un trattato contro il sistema capitalistico e una presa per i fondelli di tutte le manie che si trovano in azienda: dal gergo impossibile di certi personaggi, ai consulenti che cercano di farsi percepire come i massimi esponenti della tuttologia aziendale.

Ecco alcuni brani da cui si può capire il tono del libro:

Nel braccio di ferro da voi e l’azienda è quest’ultima a vincere, così come nella giungla il leone di solito la spunta sull’antilope.

L’informatica è il futuro: uno slogan che si sentiva già alluniversità negli anni ‘70. Le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione sono figlie dei computer e di Internet; è da due decenni che le imprese investono sfrenatamente in queste nuove tecnologie, sperando in fenomenali impennate di produttività (…)

Il coach non è l’unico parassita che sfrutta la bestia aziendale. L’impresa versa milioni a vari specialisti di audit e consulenza, remunerati per dire ciò che l’interlocutore vuole sentirsi dire e confortare le intuizioni di chi è in testa al processo decisionale.

Un libro che si legge in un pomeriggio, ma alla sera vi renderete conto che qualsiasi altra attività sarebbe stata più utile e sicuramente più salutare. E io che mi fido ancora di giornalisti e professori universitari…

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