Gli investimenti in comunicazione e pubblicità sono in crescita e lo saranno ancora anche nel 2006, anche se in misura minore rispetto alle previsioni di inizio anno. Diversi centri media hanno rivisto le loro stime (al ribasso).

La rivista Adweek conferma una tendenza oramai consolidata, aumentano sempre di più gli investimenti in pubblicità sui mezzi digitali ed interattivi e l’advertising mix tende a riequilibrarsi a sfavore della televisione, i cui investimenti si stanno riducendo.


Oramai è chiaro che gli investitori pubblicitari ritengono che i ritorni della pubblicita televisiva siano sempre meno interessanti e cercano nuove modalità per entrare in contatto con i loro pubblici.

Sono convinto che le rilevazioni non tengano ancora in dovuto conto di tutti quegli investimenti in comunicazione alternativa, quello che gli americani definiscono “unconventional branding” che nei prossimi cinque anni crescerà molto.

Occorre tenere ben presente che un approccio tattico dei nuovi strumenti non convenzionali di comunicazione si è spesso rilevato deludente. I destinatari di queste campagne sono nella maggior parte dei casi in grado di valutare la “sincerità” del messaggio e hanno sviluppato la capacità di individuare le “campagne furbe“.

Per quanto riguarda il nostro Paese sarebbe un grave errore, assimilare le nuove tecniche di comunicazione, senza un lavoro approfondito sull’evoluzione della Comunicazione che in pochi anni è cambiata in modo radicale, ma sembra che pochi se ne siano accorti.

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