Prendo spunto dalla notizia data oggi su La Stampa, e riporto alcune dichiarazioni:

«Il governo ha aperto i saldi di fine stagione sui Pc e spreca i soldi degli italiani (ben 7,2 milioni di euro) per un diluvio di opuscoli di propaganda elettorale» dichiara Beatrice Magnolfi che ha appena presentato con Pierluigi Bersani i 10 punti per l’Italia digitale dei Ds.
«Quello del governo delle tre i è un consuntivo così disastroso - prosegue Magnolfi - che nessuna propaganda lo può occultare: nella P.A. per 5 anni si sono occupati solo di spoil systems e non di innovazione; nelle piccole imprese non c’è stata nessuna politica industriale diretta a colmare l’enorme ritardo digitale; quanto alle famiglie e ai cittadini, dopo lo scandalo dei decoder cercano di recuperare voti offrendo qualche mancia pre-elettorale».


Tale dichiarazione segue la presentazione dell’iniziativa-opuscolo da 7,2 miloni di euro (!) con cui Stanca conferma che il governo ha e sta lanciando lo sviluppo digitale in Italia: «Quella che stiamo vivendo è la seconda storica ‘alfabetizzazione’ degli italiani: quella digitale. Il governo la sta promuovendo attraverso una serie di iniziative senza eguali in Europa».

Non cito perchè risapute le classifiche che vedono l’Italia in tale fronte fanalino di coda su infrastrutture, formazione, icentivi alle imprese.

Lasciando tali dichiarazioni di destra e sinistra il tempo che trovano, c’è da augurarsi che i nostri politici futuri abbiano importanti interessi (tramite aziende controllate o gruppi di voto) sul web, internet e il settore IT.

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