Internet e il web in Giappone
Per le vacanze di natale sono stato in Giappone.
E’ stata un’esperienza fantastica e ho potuto sperimentare una cucina straordinaria, delle tradizioni meravigliose e dei posti mozzafiato.
Ma anche diversi aspetti legati alla tecnologia e al web che mi hanno stupito e che ritengo rilevanti per questo blog (anche se alcune cose sembreranno scontate a molti di voi):
- Ask e’ vivo e vegeto e addirittura acquista billboard e advertising offline (qui il quartiere supertrendy di Shibuya)
- mi aspettavo di trovare connessioni wi-fi ovunque e di poter utilizzare il mio iPhone costantemente, mentre invece sono estremamente rare (anche negli hotel, dove piu’ spesso si trova il cavo) e nemmeno Starbucks offre il servizio. Immagino il motivo principale sia che tutti si connettono a internet dal cellulare gia’ da molti anni e non hanno bisogno del wi-fi per farlo
- Google non e’ poi cosi’ popolare e fa addirittura pubblicita’ in TV (purtroppo non sonon riuscito a trovare il video da nessuna parte). La cosa mi stupisce un po’ meno da quando sono tornato ad Amsterdam e l’ho trovata tappezzata di pubblicita’ di Chrome…
- Il blackberry “occidentale” non funziona. “E chi se ne frega”, direte voi. Ma per me ha significato staccare completamente dal lavoro e godermi appieno la vacanza :)
- A quanto pare la maggior parte delle aziende hanno capito che spesso le URL sono difficili da ricordare e gli utenti googlano (o askano…) tutto. La soluzione e’ dire agli utenti cosa cercare invece di chiedere loro di memorizzare lunghi indirizzi: in tutte, o quasi, le affissioni si trova l’immagine di una search bar con il termine da cercare. Ho cercato qualche immagine e ho trovato questo post, che ne parlava gia’ nel 2008…
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19 gennaio 2010 @ 10:08
Mi viene voglia di Giappone, con o senza internet
24 gennaio 2010 @ 20:21
Ciao :-)
coincidenza, anche io sono stato in Giappone…partito subito dopo natale. Stranamente (rispetto al tuo racconto) io ho sempre trovato wi-fi disponibile nei posti dove ho pernottato, sia a Tokyo, sia a Kyoto…e erano hotel giapponesi (non in stile occidentale) e tutt’altro che top-class. Da quello ho immaginato che il wi-fi fosse piuttosto standard. Per strada invece non ho rilevato hotspot a libero accesso…salvo nell’Apple store zona Ginza :).
L’altra cosa che ho notato osservando la gente è la scarsa diffusione di smartphone. Certo, i cellulari che hanno supportano tutti molte funzioni che mediamente dalle nostre parti non si usano (quantomeno non le usa la gente comune)…però i modelli hanno ancora il look di un cellulare, non di un mini-computer. Su questo ho ricavato l’impressione che la distanza tra loro e altri paesi non fosse più così abissale. La maggior parte dei dispotivi è unbranded (cioè dell’operatore) e sono a conchiglia, con un display molto allungato rispetto ai nostri modelli a conchiglia. In Giappone esistono cellulari di produtti che da noi non fanno capolino, tipo Sharp, Nec (da noi c’era…una volta), Casio. Samsung c’è…ma meno di quanto pensassi (pensavo penetrasse meglio in un paese asiatico come il Giappone, anche se Samsung è coreana)…Nokia non pervenuta…qualche iPhone in giro, ma sporadico.
Per il resto concordo sulla straordinarietà del posto (almeno dei luoghi che ho visto) e dei loro costumi…meno sulla cucina…l’ho trovata non molto evoluta e forse rappresentativa della chiusura rispetto all’esterno che ha caratterizzato il Giappone fino a qualche decennio fa.